Persi nel paradosso di un’esistenza mutevolmente immutevole. In tempo per non lasciarsi risucchiare da un’imponderabile entropia. “L’inafferrabile”. Un anno dopo. A soli dodici mesi dal loro primo successo, i giovani talenti made in IULM lasciano ancora una volta la loro traccia narrativa. Differente, disarmante. Dissonante. Riuscendo a sparigliare forme e contenuti letterari con la maturità che solo uno scrittore in erba può imprimere al proprio racconto. Al proprio vissuto. Stralci di vita vissuta si sovrappongono ad ardite elaborazioni narrative, tra paratassi attentamente distratte e piani comunicativi sovrapposti, dal sofisticato retrogusto cinematografico.
Quattordici scrittori, quattordici percorsi. Un solo filo rosso. Il nero. Che pervade la copertina e le intenzioni narrative degli scrittori. Nero come il palpabile “senso di morte” aleggiante sui racconti, in continuità con la prima antologia.
“Sembra quasi – commenta Michele Marcon, autore e curatore dell’opera – che al principio della loro attività narrativa i giovani scrittori non possano non confrontarsi con il termine ultimo”. Un’unione indissolubile tra “il principio di vita e quello di morte”, modello di irreversibilità di un divenire in fondo già scritto. Allontanando l’incubo dell’etichetta “generazionale” che troppo stretta vestirebbe un’opera per sua natura non inquadrabile in generi preconfezionati.
“Giovanilismi quasi da manuale” distinguerebbero per Paolo Giovanetti, docente supervisore dell’opera, l’antologia, in un continuo “processo di appropriazione del mondo”.
Milano. La notte. Le luci e le ombre. L’amore. La droga. Tutte “noccioline per l’anima” dell’individuo che agisce da uomo e riflette da scrittore consapevole di poter scardinare la realtà in caleidoscopici frammenti di vita. E di letteratura. Esemplare il titolo, “paradosso ricercato”, scelto democraticamente da tutti gli studenti IULM entro una cinquina di possibilità. Ampia la partecipazione degli studenti sin dalle fasi iniziali del progetto.
Marcon sottolinea in proposito “l’alto numero di racconti pervenuti quest’anno” che di fatto ha allungato i tempi di selezione “senza tuttavia fallire l’obiettivo di uscire a dicembre”. Oltre alla prime trecento copie stampate con il contributo dell’Isu, “a fine febbraio l’antologia sarà acquistabile su internet”, dove tra l’altro è possibile visitare la pagina Facebook creata ad hoc. Un successo preannunciato alla cui costruzione ha contribuito in modo preponderante la “crisi del valore estetico ereditato, l’orecchio e il fiuto professionali” dei curatori.
Solo il caos, in fondo, può avere la forza di partorire una stella danzante.
Valentina De Matteo
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