Insegnante destituita: ecco come ha fatto la docente a vivere per 20 anni da prof fantasma

Oltre cento certificati di assenza per malattia, assistenza a familiari, maternità hanno permesso a Cinzia Paolina De Lio di occupare la cattedra
Foto LaPresse – Daniele Leone20/06/18 Roma ITACronacaRoma. Esame di maturità, prima provaNella foto: liceo Visconti piazza del Collegio Romano

Se il suo licenziamento dalla scuola è legato a “incapacità didattica” e “inettitudine permanente e assoluta”, Cinzia Paolina De Lio, professoressa di Storia e filosofia di liceo, ha sicuramente dimostrato grande inventiva riuscendo a prendere lo stipendio da insegnante per 20 anni presentandosi in classe saltuariamente, tra certificati di assenza per malattia, infortuni e congedi di ogni tipo.

Nell’arco della sua “vita professionale”, scrive Repubblica, la prof 56enne di Reggio Calabria, fra trasferimenti e assegnazioni provvisorie di cattedre e ruoli, ha fatto collezione di assenze per i motivi più svariati, tutti regolarmente documentati. A pesare è stata anche la sua situazione familiare di compagna di un ufficiale della Guardia di finanza, che l’ha costretta a diversi trasferimenti e assegnazioni provvisorie annuali, legate alla sicurezza del compagno. 

I documenti presentati in 20 anni

Fa impressione il conteggio delle carte presentate per giustificare assenze e lontananze tra il primo settembre 2001, quando De Lio diventa di ruolo, fino al 30 giugno 2021. Analizzando la sentenza della Cassazione, si trovano 67 certificati di assenza per malattia che la tengono lontano da scuola per 40-180 giorni l’anno; due assenze per infortuni sul lavoro, 16 permessi per motivi personali, 3 interdizioni dal lavoro per tutela della salute, congedi legati alla maternità, 7 periodi di congedi parentali retribuiti, 24 congedi e permessi per assistere familiari portatori di handicap gravi, 5 esoneri giornalieri per corsi di aggiornamento e formazione.

“Tutto ciò comporta che la prof, nell’arco di 20 anni, ne ha lavorati quattro. E anche in questi quattro, il lavoro è risultato caratterizzato da improvvisazione, disattenzione, carenza, imprecisione. La Corte parla di “assenze abnormi”. Ma non sono queste a determinare la destituzione perché si tratta di certificati tutti accertati. E’ l’ispezione ordinata dal ministero dell’Istruzione per le proteste al liceo di Chioggia ad aprire il caso. Le assenze prolungate sono oggetto anche di uno sciopero studentesco: i ragazzi del liceo Veronese di Chioggia manifestano per le continue diserzioni della prof, in una situazione che non permette loro di prepararsi adeguatamente per la maturità.

Tutte queste assenze accumulate non impediscono però alla prof di prendere tre lauree, diplomarsi in pianoforte, fare diplomi di specializzazione e perfezionamento. La sospensione per “incapacità didattica” arriva nel 2017, ma poco dopo il tribunale di Venezia la reintegra. Nuova destituzione nel 2021 ad opera della Corte d’appello. E l’iter si chiude con la destituzione siglata della Cassazione. Che pone la parola fine a una vicenda surreale.

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