Ingegneria Sapienza: studenti pre-occupati

L‘Assemblea permanente di Ingegneria pre-occupata della Sapienza (studenti non legati a una particolare organizzazione), dal 27 settembre 2010 data in cui avrebbe dovuto aprirsi l’anno accademico, mostra un’operatività pensata che dà luogo a iniziative formative e culturali, come segno del loro dissenso al decreto Gelmini. La settimana entrante (4-8 ottobre 2010) si preannuncia quanto mai calda nel panorama universitario. Il dibattito parlamentare del decreto previsto per il 14 ottobre è stato rimandato, ma non i cortei e le attività di mobilitazione di gran parte dell’apparato accademico. Il blocco della didattica, “arma bianca” di docenti e ricercatori per evidenziare le criticità dell’Università, non lascia spazi vuoti.

L‘Assemblea  permanente di Ingegneria pre-occupata della Sapienza (studenti non legati ad una particolare organizzazione), dal 27 settembre 2010 data in cui avrebbe dovuto aprirsi l’anno accademico,  mostra un’operatività pensata che dà luogo a iniziative formative e culturali, come segno del loro dissenso al decreto Gelmini. La settimana entrante (4-8 ottobre 2010) si preannuncia quanto mai calda nel panorama universitario. Il dibattito parlamentare del decreto previsto per il 14 ottobre è stato rimandato, ma non i cortei e le attività di mobilitazione di gran parte dell’apparato accademico. Il blocco della didattica, “arma bianca” di docenti e ricercatori per evidenziare le criticità dell’Università, non lascia spazi vuoti.
Ed è proprio dagli spazi vuoti che si apre l’intervento di Claudia, studentessa di Ingegneria alla Sapienza nella riunione di Assemblea permanente che si è tenuta lunedì 4 ottobre presso l’Aula 1. Studenti e ricercatori uniti, dalla volontà comune di far fronte alla mobilitazione in modo concreto e preciso. Di seguito riportiamo le proposte emerse dall’incontro per far rivivere le aule, al momento silenti, con eventi formativi che non entrano in collisione con il blocco temporaneo della didattica.
Interventi di studenti e ricercatori sottolineano come la loro protesta non sia da restringersi all’ambito asfittico dei “semplici” tagli economici, ma da collegarsi al suo forte legame con il mondo del lavoro. Scorre tra i banchi dell’Aula 1 un forte desiderio di condivisione e di portare all’esterno le problematiche dell’istruzione, uno dei motori principali della rinascita economica e sociale del paese. Gli studenti moderatori dell’assemblea si riagganciano alla modalità dell’onda 2008, quando l’Università si aprì al mondo esterno per comunicare cosa effettivamente accadeva e accade all’interno dei corridoi e aule accademiche. Un osservatorio e laboratorio di idee per spronare gli stessi studenti, docenti e l’opinione pubblica a un ruolo attivo nel futuro del nostro paese, vale a dire nell’istruzione.
Impariamo a lavorare: Donatella Morroni, docente di discipline giuridiche, propone un seminario-workshop sul come affrontare il mondo del lavoro e, soprattutto, acquisire le competenze trasversali necessarie d’inserimento professionale: come lavorare in équipe, staccandosi dalla mentalità individualistica connaturata al “mestiere” di discente con il supporto di una psicologa del lavoro. Analisi corredata all’apprendimento di come redigere un curriculum e una lettera di presentazione, strumenti essenziali nelle nostre auto-candidature.
Progettiamo insieme: Stefano Sarti, ricercatore del Dipartimento di Fisica propone agli studenti di collaborare alla progettazione urbanistica alla luce del nuovo piano varato della Regione Lazio, mediante associazioni che hanno richiesto la collaborazione di studenti in urbanistica e ingegneria civile.
Memoria della meccanica: Iniziale premessa di Giuseppe Ruta, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica: “Studenti siate vigili sulle modalità di sviluppo delle lezioni. Una volta iniziate le lezioni canoniche di facoltà, che non si dica (Miur e organi informativi) – Le lezioni sono partite, dunque non è vero che non ce la facevano.. A titolo esemplificativo, numero massimo di capienza delle aule: 150, segnalare se il docente non si presenta a lezioni e via discorrendo”. Il seminario di sua creazione (importante la sottolineatura di seminari-eventi culturali, non lezioni che hanno una valenza accademica) è di stampo storico e in qualità di “meccanico” propone “Storia della meccanica del passato al futuro”.
Acqua, bene comune: Anna Candida Felice, ricercatrice del Dipartimento di Energetica, propone un’attività seminariale sull’Acqua, bene comune, situazione paradigmatica della battaglia contro la privatizzazione dei patrimoni demaniali della nostra società, tra cui figura la conoscenza.
Proposte studenti: Costituzione- Società-Cultura
Timidi gli studenti della platea che ascoltano in partecipato silenzio coloro che prendono la parola, probabilmente confusi (in particolare i più giovani), di fronte al dissesto di una struttura che dovrebbe corrispondere al tempio del sapere. Non mancano comunque interventi che denotano un profondo desiderio di alzare, pacatamente la voce per scrivere non sui muri, ma sulla coscienza del prossimo. “Combattiamo l’idea di un’università sempre più competitiva che vuole noi ingegneri preda del morso delle leggi del mercato, estranei ad approfondimenti culturali e sociali. Gli studenti non stanno lottando solo per difendere i propri diritti, ma per la quotidianità del vivere. Il legame tra noi e l’operaio in cassa integrazione è fraternamente condiviso”.
L’università è parte integrante della realtà socio-economica e culturale di un paese. Oriana, ricollegandosi all’intervento della prof.ssa Morroni propone un seminario in cui si analizza il ruolo dell’Università e il diritto allo studio. “Non chiediamo soldi, ma il futuro per la nostra società”. Tra le altre proposte, spiegare nel dettaglio il ddl Gelmini. Volantinaggio, lezioni all’aperto, interviste a studenti, ricercatori, professori per rinforzare il dibattito pubblico e costruire la base per ri-formare la qualità dell’insegnamento pubblico e lo spirito sociale. Parole chiavi: partecipazione e condivisione.
I seminari “alternativi” si svolgeranno dall’11 al 16 ottobre 2010. Mobilitazioni formative in gran parte delle facoltà dell’ateneo romano.
Amanda Coccetti

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