Industria siderurgica, al Sant’Anna 6 nuovi progetti per l’ambiente

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Sant’Anna per l’ambiente 33 progetti finanziati dalla Comunità Europea dal 1997, 6 nuovi progetti in
partenza a luglio: con il team dell’Ing. Valentina Colla la Scuola Superiore
Sant’Anna si conferma uno degli atenei italiani più impegnati in questo
settore: le nuove prospettive di collaborazione con le maggiori aziende
europee

Industria siderurgica, dalla ricerca universitaria il contributo per
diminuire il suo impatto ambientale e per renderla più sostenibile

33 progetti finanziati dalla Comunità Europea, già dal 1997, e sei nuovi
progetti in questo mese di luglio: nella ricerca per il settore siderurgico
uno degli atenei maggiormente coinvolti è la Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa, grazie al team coordinato dall’Ing.

Valentina Colla del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione
dell’Informazione e della Percezione (Tecip) che da almeno 15 anni partecipa
o, addirittura, coordina progetti con il coinvolgimento di aziende leader,
italiane ed europee, dedicando attenzione a molteplici aspetti dell’attività
siderurgica, con una predilezione per le tematiche connesse all’impatto
ambientale e all’utilizzo ottimale delle risorse.

In questi due ambiti, la Scuola Superiore Sant’Anna ha quindi portato contributi significativi e
altri ne darà, in particolare con uno dei progetti che inizia a luglio e che
vede come leader proprio l’Ing. Valentina Colla.

L’intensa attività di ricerca nel settore siderurgico abbraccia tematiche
quali la simulazione e la gestione dei processi produttivi nonché il
monitoraggio e il controllo della qualità dei prodotti semilavorati e
finiti, ma numerosi sono anche i progetti sullo sviluppo di metodologie e di
tecnologie utili per ridurre l’impatto ambientale del ciclo siderurgico.

Un esempio: la Scuola Superiore Sant’Anna sta sviluppando nell’ambito del
progetto “Encop”, in collaborazione con lo stabilimento Lucchini di
Piombino, sistema innovativo di monitoraggio e di simulazione per ridurre le
emissioni di anidride carbonica e per contenere i consumi energetici.

Sempre nell’ambito di progetti finalizzati al miglioramento dell’impatto
ambientale delle industrie siderurgiche, l’Ing. Valentina Colla è la
coordinatrice del progetto internazionale “Reffiplant”, il cui obiettivo è
migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse materiali, idriche,
energetiche nelle acciaierie a ciclo integrale, cioè in quelle che producono
acciaio partendo dal minerale di ferro e da altre materie prime,
incrementando in maniera ulteriore il già molto consistente riutilizzo di
sottoprodotti e di acque reflue che caratterizza il ciclo produttivo.

“Il progetto – spiega la coordinatrice, Ing. Valentina Colla – vede fra i

partner tre delle aziende siderurgiche leader in Europa (Ilva, Tata Steel,
Ssab) e prevede di sviluppare uno strumento di simulazione per i processi di
trattamento e di riciclo per selezionare le soluzioni più promettenti grazie
alle quali minimizzare l’impronta ecologica del processo siderurgico. Lo
studio preliminare sarà seguito da una fase di sperimentazione sul campo
effettuata presso le aziende partecipanti”.

Numerosi sono i progetti di collaborazione diretta con industrie
siderurgiche: per l’Italia la Scuola Superiore Sant’Anna vanta una
collaborazione intensa e consolidata con il gruppo Ilva – Riva Acciaio,
sancita da una convenzione quadro stipulata nel 1997, e da una più recente
convenzione con il gruppo Lucchini, sottoscritta nel 2009.

Collaborazioni sono in corso con le maggiori aziende siderurgiche estere e con importanti centri di ricerca come il Vdeh-Betriebsforschungsinstitut in Germania, con il gruppo svedese Swerea e con il Centro Sviluppo Materiali in Italia. Fra i sei nuovi progetti che iniziano a luglio, spicca “Eires”, anche in questo caso coordinato dall’Ing. Valentina Colla, al quale partecipano le aziende italiane Riva Acciaio, Orimartin, Tenaris, la tedesca Deutsche Edelstahlwerke e la spagnola Gerdau, nonché i centri di ricerca Vdeh-Betriebsforschungsinstitut, Centro Sviluppo Materiali e la spagnola Tecnalia. Il progetto è incentrato sulla valutazione dell’impatto ambientale e sulla gestione efficiente delle risorse nelle acciaierie elettriche, ovvero in quelle che producono acciaio dalla fusione del rottame.

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