In viaggio con i The Pills: una risata (amara) ci salverà

the pills

Luca, Matteo e Luigi, rigorosamente in bianco e nero. Sono i The Pills, i nuovi protagonisti delle web series italiane. Dissacranti, creativi, comici, irriverenti, in 3 anni sono già conosciuti nel mondo dei giovani. Storie surreali di quotidianità che toccano i tre milioni di visualizzazioni sul web. E ora il passaggio alla Tv, senza fermarsi. Prossima tappa: il cinema. “Stiamo scrivendo un film, siamo molto contenti di avere questa possibilità” ci racconta Luca.

Le donne, il sesso, i soldi, l’amicizia, la vita universitaria: tutto rivisitato in chiave irriverente dagli occhi di una generazione precaria. Un appartamento a Giardinetti, un tavolo, 4 sedie Ikea, caffè, decine e decine di sigarette e un gruppo di amici romani: questi gli ingredienti del progetto. Con una nota di fondo: risate (amare) assicurate.

Ecco l’intervista ai due protagonisti, Luca Vecchi e Matteo Corradini.

 

Com’è nato il progetto e perché avete deciso di mettervi insieme?

Matteo: Eravamo dei giovani frustrati senza nessun margine di miglioramento per la nostra vita professionale, figuriamoci per gli sfoghi artistici. The Pills è nato come un laboratorio per chi aveva voglia di scrivere e interpretare, fortunatamente questa è stata la nostra fortuna.

Luca: Una ragazza a cui battevo i pezzi si ostinava a non rispondermi su Facebook nonostante postasse in continuazione video dei The Cure. Il mio sogno più recondito era quello di trascinarla in un campo stringendo nella mano destra una pistola. Non l’ho fatto, ma grazie a Matteo sono riuscito a metterlo in scena esorcizzando il demone. La ragazza in questione si chiama Monica.

 

Avete puntato molto sulla Rete. Come si spiega il passaggio alla Tv e quali sono le aspettative in questo settore? Non pensate al rischio di cambiare “pubblico”?

Matteo: Abbiamo puntato sulla Rete perché è un canale “free” sia dagli obblighi che dai compensi. La televisione invece la prendiamo un po’ più’ dal punto di vista professionale, ma proprio come per internet, speriamo che i nostri episodi per la tv sapranno affascinare una buona fetta di pubblico.

Luca: Evidentemente qualcuno ha pensato che il nostro prodotto fosse conciliabile con il palinsesto televisivo nonostante non avesse delle regole ben precise ed i registri ed il linguaggio fossero decisamente insoliti. Matteo Rovere è stato uno dei primi, Valsecchi è arrivato un annetto dopo, con la seconda serie praticamente quasi ultimata. Personalmente non so cosa pensare di questa “migrazione” mediatica e non so come possa reagire il pubblico televisivo canonicamente inteso. Restiamo a vedere cosa succede. Al limite ci si risente dopo e si tiran le somme assieme appioppandoci la colpa l’un l’altro.

 

Roma Fiction Festival, due anni fa: saletta mezza vuota. Roma Fiction Festival, l’anno scorso: sala stracolma. Come avete affrontato tutto questo successo e, in parte, vi ha cambiati?

Matteo: Noi siamo solo contenti di avere molti ragazzi della nostra età che ci seguono e che vivono il nostro mondo. Sinceramente non sentiamo di avere avuto “successo” nel senso di fama, ma piuttosto siamo felici di essere riconosciuti e apprezzati da chi è come noi (e comunque la sala era piena pure il primo anno).

Luca: Non ho capito sta cosa della saletta vuota. Siamo stati due volte al Roma Fiction e in entrambi i casi ci avevano promesso la sala più grande. In entrami i casi non è successo, fatto sta che molta gente è rimasta fuori e mi son sempre dispiaciuto, per questo. Poiché non è assolutamente dipeso da noi, purtroppo.

 

Qual è la vostra puntata preferita?the pills 1

Matteo: Festa a Sorpresa

Luca: The Game

 

A chi vi ispirate?

Matteo: Lynch e Cronenberg

Luca: Jean-Luis David e Bob Sinclair

 

Cosa direste a un giovane italiano?

Matteo: Resisti e sii in primis il rinnovamento di cui questo paese ha bisogno.

Luca: Fuggite! Sciocchi!

 

Ci accennate qualche progetto in corso?

Matteo: Stiamo scrivendo un film e sinceramente siamo molto contenti che ci venga data la possibilità di fare questo esperimento cinematografico, siamo comunque giovani e non vediamo l’ora di metterci a lavoro.

Luca: di progetti ce ne sono un mare. Bisogna solo razionalizzare, pianificare e rimboccarsi le maniche.

 

Ecco la puntata preferita di Luca, “The Game”

 

Ecco la puntata preferita di Matteo, “Festa a sorpresa”

 

Raffaele Nappi

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