In arrivo il nuovo contratto per i docenti: le buste paga aumentano di 120 euro (lordi) ma solo per il 2022

Domani il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dovrebbe presentare le linee d’indirizzo del nuovo contratto nazionale di categoria scaduto ormai nel 2021. All’orizzonte c’è un riconoscimento per i prof di circa 120 euro in più ma soltanto per il 2022. Dal 2023 e per gli anni successivi l’aumento dovrebbe scendere a 105 euro.

Centoventi euro: è questa la cifra che i docenti italiani potrebbero trovare in busta paga a breve. Domani il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dovrebbe illustrare il nuovo atto di indirizzo del contratto di categoria scaduto nel 2021 ma all’orizzonte potrebbe anche esserci uno slittamento della data di presentazione visto che sul tema regna ancora molta incertezza.

Da un lato le richieste dei sindacati che vorrebbero un aumento più sostanzioso di quello annunciato, dall’altro c’è da fare i conti con le casse del Governo che, nonostante i soldi stanziati, devono tenere conto anche dell’emergenza legate al Covid.

Per questo l’aumento in busta paga dovrebbe aggirarsi attorno ai 120 euro. Una cifra che sarebbe garantita però soltanto per l’anno in corso mentre per quelli successivi ci sarebbe una diminuzione di circa 20 euro. Questo grazie – come ricostruisce il Sole 24 Ore – agli stanziamenti pre-manovra 2022, ai quali però vanno sottratti 5-600 milioni per pagare l’indennità di vacanza contrattuale, che per gli insegnanti garantirebbero circa 87 euro di incremento medio lordo mensile, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi.

Con l’aumento di risorse in legge di Bilancio 2022 si sale 100-105 euro medi lordi mensili. Con i 200 milioni in più, una tantum per il solo 2022, la situazione finale si aggirerebbe intorno ai 120-125 euro, mentre per il 2023 dovrebbe scendere attorno ai 100-105. Una cifra, comunque, più elevata rispetto a quella portata a casa dai docenti con il precedente contratto nazionale (2016-2028) firmato dall’allora ministra Valeria Fedeli. In quell’occasione l’aumento reale fu in media di circa 96 euro lordi.

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