Il vescovo di Locri vicino ai giovani e contro il malaffare

Miei cari giovani, dalla croce, Gesu’ vi dice che voi potete cambiare il mondo se siete disposti ad accettare di lottare e di sacrificarvi per il cambiamento. Il bene si ottiene se si sa lottare, se si e’ disponibili a sacrificarsi. Gesu’ dalla croce infonde lo stesso coraggio che ha avuto lui; immette nell’animo di chi guarda verso di essa l’entusiasmo che egli ha avuto”.

Lo ha detto mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, in occasione della tradizionale omelia della Croce, che si svolge al santuario della Madonna di Polisi, in Aspromonte. “miei cari giovani, – ha aggiunto – vi consegno la Croce di Polsi. Voi siete pieni di vita e di speranza, avete progetti di bene per il futuro vostro e dei paesi ove abitate, ma siete anche tentati dallo scoraggiamento e dalla delusione.

Spesso vi interrogate se vale la pena tentare ancora di costruire un futuro su questa nostra terra, o se non conviene partire come tanti, lasciandosi alle spalle una terra amata ma amara, ricca di tante risorse ma povera di speranza. A voi dico no: fermatevi, rimanete, guardate alla Croce e troverete ancora la forza di ricominciare e di ripartire, di guardare avanti e di sognare ancora un futuro di pace, di serenita’, di lavoro, di benessere, senze le insidie della droga, dell’usura, della sopraffazione, delle intimidazioni, delle estorsioni, degli odi e delle faide”.

MOns. Morosini ha chiesto: ” E’ possibile un futuro diverso per la nostra terra di Calabria? E’ possibile un futuro diverso per S. Luca, Plati’, Natile, Locri, S. Cristina d’Aspromonte e cosi’ per tutti gli altri nostri paesi? Si’, miei cari. Credeteci, e’ possibile. Ma dobbiamo lottare – ha ammonito – e sacrificarci tutti.

Ecco la consegna della Croce di Gesu’ a tutti voi. Credeteci, miei cari giovani, credeteci fermamente e non disperate. Non vanificate la vostra fede”. Il presule ha poi esortato: ” “Nasca in voi tutti un sentimento di santo orgoglio contro quanti hanno parlato male di voi e dei nostri paesi e della Calabria intera, ritenendovi incapaci di bene, ma solo operatori di male”.

Fonte Agi

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