Il prato della Sapienza non si tocca

Continua la polemica sul pratone della Sapienza, lo spazio di aggregazione che sta dietro al rettorato e destinato ad ospitare quest’anno una tensostruttura per far spazio agli studenti di Giurisprudenza che non hanno aule, visto che sono in via di ritrutturazione.

Continua la polemica sul pratone della Sapienza, lo spazio di aggregazione che sta dietro al rettorato e destinato ad ospitare quest’anno una tensostruttura per far spazio agli studenti di Giurisprudenza che non hanno aule, visto che sono in via di ritrutturazione.

Gli universitari romani si oppongono e arrivano le prime proposte alternative: “La vicenda dell’assenza di aule nella facoltà di Giurisprudenza della Sapienza ormai si trascina da quasi tre anni e mezzo e assume dei contorni al limite del grottesco– commentano i giovani di Atenei in rivolta- E’ notizia di questi giorni che per ovviare a questo annoso problema, il Cda della Sapienza ha previsto l’installazione all’interno del pratone dell’ateneo di alcune tensostrutture, che rimarranno sul posto per almeno quattro anni. La richiesta avvenuta dalla mobilitazione di gennaio, che ha visto partecipare centinaia di studenti di Giurisprudenza, vede come perno del ragionamento non tanto la creazione di nuovi spazi all’interno della Sapienza, ma di utilizzare quelli esistenti e inutilizzati (almeno dal punto di vista dell’attività didattica) e di avviare un percorso con la facoltà per aggiungere nuovi canali ai due già esistenti (numero esiguo per una facoltà che conta 12.000 iscritti), tramite l’assunzione di nuovi professori, in modo di garantire un minimo di diritto allo studio“. Per gli studenti “l’opzione tensostruttura invece è una soluzione di emergenza, che sottrae uno dei pochi spazi di aggregazione e di socialità che esistono all’interno della città universitaria”.

Secondo Atenei in rivolta “una soluzione sicuramente migliore di quella proposta dal Cda della Sapienza è emersa da tempo dagli studenti di Giurisprudenza, ed è la richiesta di utilizzare l’aula magna del rettorato, dove non si svolge alcuna lezione, e quindi sarebbe un’opzione praticabile immediatamente e poco costosa“.

Fonte: Agenzia Dire

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