Biblioteche e musei, laboratori e teatro, gruppi studio. Ecco come su base volontaria gli istituti italiani potranno sfruttare “il ponte” verso la ripresa di settembre
Avanti da giugno fino a settembre, per chi vorrà. La scuola quest’anno non chiude d’estate per recuperare il tempo perso a causa della pandemia. Dalle materne alle superiori, con un piano che prevede visite nei musei, laboratori tecnologici, attività sportive, ricreative e teatrali. Tempo di socializzazione e apprendimento da recuperare aveva annunciato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, naturalmente senza obblighi e su base volontaria. E non avrà nulla a che vedere con il recupero dei debiti formativi.
LABORATORI E CAMPI
Musei e biblioteche, centri sportivi e parchi dove si svolgeranno laboratori, lezioni all’aperto e gruppi studio che saranno tesi a recuperare il terreno, o a potenziare le conoscenze nell’apprendimento. Mentre a luglio e agosto aggregazione e socializzazione saranno al centro del percorso comune. Educazione motoria e giochi didattici, e poi canto e musica, ma anche educazione civica, alla sostenibilità e all’imprenditorialità. Accanto a un approfondimento della lingua italiana e della scrittura, così come delle competenze digitali.
INTERVENTI SOPRATTUTTO AL SUD
Stanziati 510 milioni di euro, 150 del Decreto Sostegni e 320 dai programmi operativi nazionali, altri 40 dal fondo per l’offerta formativa, destinati soprattutto al Sud per quasi il 70%. E fruibili anche per le scuole paritarie e i centri per l’istruzione degli adulti “La pandemia ha scavato le differenze – ha detto il titolare dell’Istruzione – accresciuto le fragilità”. Dunque le misure creano un ponte tra lo stop di giugno, che nella migliore delle ipotesi avrà fatto registrare un rientro in classe di un mese e mezzo, e la ripresa di settembre che ci si augura la più completa possibile. Sfruttando i Patti di comunità.
PRONTI A PARTIRE
Alcune regioni, come riporta Repubblica, sono pronte a partire. Dall’Emilia Romagna alla Liguria e il Lazio, mentre c’è chi ha già fatto un passo in quella direzione come il Liceo classico Galileo di Firenze che si prepara a un mese di teatro all’aperto, oppure il Linguistico Peano che organizza laboratori di recitazione in Inglese. L’Istituto tecnico per il turismo Marco Polo organizzacorsi di fotografia, cinema, scrittura, musica. A Bologna già ventisei istituti hanno aderito.