Il governo raddrizza il tiro

Dopo quasi un mese di proteste, il governo ci ripensa e mitiga la cura dimagrante prevista per l’università con la legge 133. Con il decreto-legge dal titolo “Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, il reclutamento del personale e l’efficienza del sistema universitario” varato dal Consiglio dei ministri si prendono provvedimenti relativi ai tagli agli atenei e al blocco del turn over, che saranno mitigati, mentre salta, almeno per quest’anno, il dimensionamento della rete scolastica che mette a rischio le mini-scuole. Un disegno di legge e apposite “Linee guida” invece affronteranno le spinose questioni dell'”Autonomia, della responsabilità e del merito” all’interno degli atenei italiani.
Con una nota la CRUI esprime un forte e pieno apprezzamento per il provvedimento appena varato dal Governo che affronta positivamente alcune urgenze fondamentali per la vita universitaria. “Esso – afferma la nota – rappresenta un passaggio importante anche quale premessa per la determinazione di un clima più costruttivo e di collaborazione nel quale affrontare le questioni legislative e finanziarie aperte”.
Soddisfazione anche dal nuovo Magnifico della Sapienza Luigi Frati. “Prendo atto con grande soddisfazione del provvedimento presentato dal ministro dell’Istruzione, università e ricerca – spiega il rettore in una nota – che risponde largamente alle aspettative che io stesso avevo posto come problema politico urgente: maggiore trasparenza e certezza sui concorsi, sblocco del turnover per le università e gli enti di ricerca, provvedimenti per gli studenti meritevoli, borse di studio per i giovani, fondi per l’edilizia universitaria, misure per le università caratterizzate da attività didattiche e di ricerca di alto livello, con la destinazione di stanziamenti significativi. Ci attendiamo adesso che si prosegua con chiarezza sulla via della riforma, ad esempio introducendo norme premiali che consentano di valorizzare chi si impegna di più nella ricerca e nell’attività didattica”.

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