Il Giorno della Memoria: mai più

Il 27 gennaio 1945 è la data del rinvenimento di un orrore, il più grande della storia, ma è anche la costola portante di una legge che ha disposto il ricordo delle leggi razziali, della Shoah e di chi l’ha subita. ….

Non solo Shoah di 6 milioni di ebrei, ma anche sterminio di altri 8 milioni fra omosessuali, oppositori politici, Rom, Sinti, zingari, testimoni di Geova, pentecostali, malati di mente, portatori di handicap, Sovietici, Polacchi ed altre popolazioni slave (detti nel complesso Untermenschen)….

Salve, oggi, ma non solo oggi è dovere di tutti ricordare e celebrare la memoria: chi mi consiglia un evento a Roma degno del Giorno della Memoria?grazie

Solo alcuni dei post che è possibile leggere e condividere sul gruppo Facebook  Il Giorno della Memoria :27 gennaio 1945 -Mai Più!!!!!!!!! Piace a quasi 5.300 persone, il gruppo virtuale del più grande socia network dei nostri giorni.

Una connessione virtuale e virtuosa di una fitta rete di persone che celebrano il giorno della memoria, come momento simbolico di riflessione sulla brutalità umana e al tempo stesso sulla speranza e la forza che animò e anima migliaia di essere umani. Una luce sottile che illumina nei momenti più bui di un’esistenza annullata, umiliata e martirizzata.

Leggiamo sulle informazioni del gruppo “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Per questo, meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti”.

Un diritto e un dovere.

La  “Giornata della Memoria” è stata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler  indegni di vivere.

La data commemora l’ anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz, da parte della Prima Armata dell’ Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945.

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