Idem: “Subito un piano per l’occupazione dei giovani”

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Le politiche giovanili, per avere forza, non devono essere “frammentate”, ma devono avere un forte coordinamento strategico e un indirizzo unitario». Riferendo le sue linee programmatiche in tema di Politiche giovanili alla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Josefa Idem, Ministra per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, ha invocato, a questo scopo, la creazione di un «Piano strategico nazionale delle Politiche giovanili».

«Il Piano – ha spiegato la Ministra – potrebbe essere utilmente inserito nel Documento di Economia e Finanza. Deve diventare uno strumento finalizzato a definire e realizzare interventi organici in materia di politiche giovanili, articolato per specifiche priorità tematiche centrali individuando, all’interno di ciascuna di esse, specifiche linee di azioni e progetti di rilevante interesse nazionale».

Secondo la Ministra Idem, il Piano dovrà «agevolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro e valorizzare la competenza e la formazione dei giovani», combattere il «disagio giovanile» e fenomeni di «marginalizzazione» come i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training) «che stanno crescendo in maniera esponenziale negli ultimi anni». «Altro tema su cui concentrare l’attenzione – ha proseguito la Ministra – è la promozione dell’autonomia giovanile, il diritto alla casa, ad una propria famiglia. Interventi quali il fondo per la casa, il fondo per i giovani precari, il fondo per lo studio, le risorse per la promozione dell’imprenditoria giovanile sono iniziative da sostenere, da sviluppare a livello centrale, regionale e locale».

Il coordinamento degli interventi a favore dei giovani dovranno coinvolgere anche regioni, province, comuni. «Reputo importante – ha detto la Ministra Idem ai deputati della Commissione Affari sociali – utilizzare al meglio i luoghi di confronto e di concertazione in cui il Centro e le Regioni possano dialogare, scambiare contenuti e buone prassi, condividere metodologie ed interventi attraverso cui agire. Più in generale, è altresì necessario coinvolgere i Comuni e le Province nei processi di programmazione e di mappatura. Tra l’altro, fin dall’inizio, i primi Enti ad occuparsi di problematiche e tematiche giovanili sono stati proprio i Comuni e le Province. Per questo motivo si ritiene utile, al fine di programmare interventi efficaci nei settori individuati in maniera condivisa, l’istituzione di un Osservatorio Nazionale sui Giovani che veda la partecipazione, come stakeholders principali, di Regioni, Province autonome, ANCI, UPI, Agenzia Nazionale per i Giovani e Forum Nazionale Giovani».

Infine, la Ministra Idem ha indicato la direzione verso cui rivolgersi per il reperimento dei fondi necessari: «Dobbiamo guardare prevalentemente all’Europa, sia stimolando una maggiore attenzione alle politiche giovanili da parte della Commissione, posto che il finanziamento di tali politiche ha ancora oggi un peso limitatissimo, sia prestando particolare attenzione alle opportunità e alle risorse attualmente a disposizione e a quelle che saranno rese disponibili nel prossimo ciclo di programmazione».

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