I touch del futuro non saranno nemmeno sfiorati

«Con la sola imposizione delle mani posso ungervi la giacca e la cravatta», era uno dei motti del Mago Oronzo. Cosa c’entra il personaggio di Raul Cremona con la nuova tecnologia degli smartphone applicata allo schermo?

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«Con la sola imposizione delle mani posso ungervi la giacca e la cravatta», era uno dei motti del Mago Oronzo. Cosa c’entra il personaggio di Raul Cremona con la nuova tecnologia degli smartphone applicata allo schermo?

C’entra nella misura in cui il «floating touch», sperimentato per primo da Sony, permette di non dover più neanche sfiorare lo screen del cellulare poichè già da una distanza di 2 cm i sensori rilevano la presenza del dito, consentendo di usare il telefonino senza più toccarlo. I dispositivi di controllo sono infatti di potenza maggiore rispetto a quelli tradizionali creando così un segnale più forte.
Anche la Samsung dovrebbe offrire di serie nei suoi prodotti questo controllo a breve distanza mentre la EyeSight si muove già verso soluzioni che non hanno bisogno di sensori perché basati direttamente sulla fotocamera interna per rilevare la presenza delle dita controllandone lo schermo.

Mani unte, bagnate, sporche o rivestite da guanti, nemiche degli schermi touch, non sono più un problema. Le dita agiscono così come un cursore in movimento trasformando il loro “tocco fluttuante” in azione magica.

Giovanni Torchia

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