“I debiti scolastici vanno saldati”

studenti_sui_banchi.jpgNessuna sanatoria, gli studenti dovranno colmare le proprie lacune entro l’inizio del nuovo anno scolastico. A confermarlo è il recente pronunciamento della prima sezione del Consiglio di Stato, che ha detto “no” alla richiesta dei Cobas, promotori di un ricorso straordinario al Capo dello Stato in cui si sosteneva che l’ordinanza sul “recupero delle carenze scolastiche” (la n. 92 del 2007, firmata dall’allora titolare del dicastero Giuseppe Fioroni) imponeva soluzioni “inattuali e illegittime”.
Una decisione in linea con la visione dell’attuale inquilino di Viale Trastevere, Mariastella Gelmini, che proprio in questi giorni ha ribadito la sua contrarietà a una ‘sanatoria’: “Stiamo pensando a una circolare che vada a correggere alcune rigidità previste dal ministro Fioroni, ma mantenendo il concetto della necessità di colmare i debiti entro il nuovo anno scolastico”. E il tanto paventato (dagli studenti) ritorno agli “esami di riparazione” potrebbe essere dietro l’angolo: “Oggi – continua la Gelmini – dobbiamo affermare la necessità del recupero dei debiti scolastici, intervenire sulla normativa per puntare sull’autonomia delle scuole e quindi favorire un’organizzazione territoriale dello svolgimento del recupero, dopo di che devo dire che non sono contraria anche al ritorno degli esami di riparazione”.
Un ritorno al passato che non riscuote consensi tra i ragazzi: “Rischia solo di essere un incentivo alle lezioni private – afferma Giulia Tosoni, responsabile della Rete degli Studenti. Ovviamente gli studenti sono obbligati a recuperare i propri debiti formativi, ma la scuola, che ha in questo senso grandi responsabilità, deve soprattutto garantire i corsi di recupero gratuiti”.
Panini chiede certezze. “Occorre che il ministro per l’Istruzione si decida ‘rapidamente’ a emanare una norma che chiarisca le risorse effettivamente disponibili per l’avvio dei corsi di recupero dei debiti formativi”. Lo ha chiesto Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, affermando di non riferirsi alle risorse “messe a disposizione dalla legge, ma di quelle che servono per coprire l’effettivo numero di corsi attuati dalle singole scuole”. Inoltre “va data autonomia alle scuole per quanto riguarda la qualità di questi corsi: per qualità intendo il numero degli alunni, delle ore di lezione. Non si può da Roma dire cosa deve fare una scuola sul Pollino o in Val d’Aosta. La stessa cosa vale per il termine in cui devono essere completati i corsi”.
ministero_istruzione.jpgIl Forum al Ministero. Ieri pomeriggio a Viale Trastevere sono emersi i temi al centro del dibattito sul mondo della scuola: il ministro Gelmini ha incontrato i rappresentanti del Forum delle Associazioni studentesche. Nel corso del dibattito è stata ribadita la volontà di continuare il lavoro del Forum e l’importanza della concertazione su temi come il diritto allo studio, la necessità di migliorare e diffondere lo Statuto delle studentesse e degli studenti e la realizzazione della Carta dello studente. Su quest’ultimo aspetto, si è discussa la possibilità di ampliare i servizi offerti e di creare una Carta dello studente che valga anche per l’Università.
Alternativa studentesca: “Bene così”. La Gelmini è “partita con il piede giusto”. Lo afferma Alternativa studentesca dopo l’incontro con la titolare del Miur. “Registriamo un avvio di confronto molto positivo, al Forum nazionale degli studenti, con il ministro che ha dimostrato una straordinaria sensibilità verso le associazioni studentesche. Siamo convinti che inizierà un rinnovato percorso che vedrà lo studente al centro del sistema educativo e formativo”.
Riu apprezza il dialogo. “Apprezziamo l’iniziativa del ministro Gelmini di riaprire il dialogo con le associazioni degli studenti”. Lo sostengono i Rappresentanti Istituti Uniti (Riu). “È fondamentale garantire la giusta continuità sui temi più rilevanti per gli studenti. Ci auguriamo che il nuovo ministro voglia proseguire nel lavoro svolto finora per la Carta dello Studente e confermarne il lancio previsto per settembre prossimo. Allo stesso modo, auspichiamo che si vada avanti con il dialogo sul tema del recupero dei debiti scolastici”.
L’Uds promette battaglia. “Purtroppo – sostiene l’Unione degli Studenti – non abbiamo avuto delle risposte soddisfacenti. Non vediamo una strategia di rilancio della scuola pubblica, anzi vediamo un preoccupante ritorno alla stagione morattiana, che tanto abbiamo contestato. Abbiamo inoltre presentato al ministro le nostre priorità sulla scuola da attuare nei primi 100 giorni: l’immediata sanatoria sui debiti; la cancellazione delle riforme Moratti e la valorizzazione dell’obbligo scolastico a 16 anni. L’ampliamento dei servizi della carta di cittadinanza studentesca ‘Io Studio’; l’istituzione immediata di uno statuto per gli studenti in stage; un piano di investimenti straordinario per l’edilizia scolastica e per la didattica. Abbiamo infine ricordato che, senza un intervento immediato su questi punti, non ci sarà spazio per un dialogo, ma anzi saremo sin da subito nelle piazze per dimostrare ancora una volta che non abbiamo governi amici”.
Manuel Massimo 

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