Facoltà per facoltà, una panoramica sul “futuro che ti aspetta”: un utile vademecum per affrontare al meglio la scelta del percorso universitario. Nella nostra Guida in edicola troverete inoltre: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, gli obiettivi formativi, gli sbocchi occupazionali e i profili preferiti dalle aziende.
Quasi il 31% ha un lavoro già dopo il conseguimento della laurea triennale. È il dato emerso dall’ultima indagine Almalaurea sul profilo occupazionale dei laureati. Percentuale sostanzialmente nella media che si discosta tuttavia rispetto alle professioni mediche, infermieristiche e sanitarie, nell’olimpo dell’occupabilità. Fattori “culturali e professionalizzanti” spingono in prevalenza gli studenti a scegliere un percorso accademico del quale quasi il 38% degli intervistati si dichiara “decisamente soddisfatto”, tanto che il 73% si iscriverebbe allo stesso corso dello stesso ateneo.
La ricerca sottolinea la tendenza degli studenti triennalisti a cimentarsi nel mondo del lavoro già durante gli studi (65,8%), sperimentando prevalentemente impieghi occasionali, stagionali o addirittura saltuari (41,5%). La coerenza di essi con il percorso di studi piuttosto limitata e viene evidenziata solo dal 13% degli intervistati. Ciò è dovuto probabilmente all’alta percentuale di laureati di primo livello che intendono proseguire gli studi per tentare di rendere ancora più spendibile il proprio titolo sul mercato del lavoro.
Una laurea specialistica è la strada scelta da circa il 72% degli intervistati, distaccando in larga misura le scuole di specializzazione (1,4%) o un master universitario (2%). Trattandosi di un’area di studio estremamente ampia e diversificata nei percorsi, molteplici e variegate sono le aree di inserimento professionale, anche se il settore ricerca e sviluppo rimane in assoluto quello più ambito e congeniale al percorso di studi per il 70% del collettivo esaminato.
L’aspettativa occupazionale si concentra inoltre sull’ambito dell’organizzazione e della pianificazione (28,4%), controllo di gestione (20,1%) e sistemi informatici (24,6%). L’acquisizione di professionalità (79%) supera la stabilità del posto di lavoro (69%) e le possibilità di carriera (57%) nella ricerca dell’occupazione ideale, preferibilmente a tempo indeterminato (85%), nella provincia di residenza (78%) o in quella dove sono stati effettuati gli studi universitari.
Un buon riscontro è stato registrato per quanto riguarda le condizioni retributive dei laureati triennali in Scienze MM.FF.NN. che arrivano a percepire uno stipendio medio di circa 1.000 euro netti mensili. Non male, se paragonati ai colleghi in discipline linguistiche (808) o umanistiche (737).
Related Posts
Insegnante malata di tumore licenziata dalla scuola. “Non so come andare avanti”
È la storia di Anna Vitiello, insegnante di 55 anni originaria di Torre del Greco, arrivata in Piemonte dieci anni fa per lavorare come docente di educazione fisica
27 Marzo 2024
“Abbiamo messo una bomba a scuola”: caos a Trani. Il sindaco chiude tutti gli istituti della città
L'allarme scattato questa mattina dopo il ritrovamento di un biglietto all'interno di una valigetta in stazione. Poco dopo le 13 il Comune ha comunicato la riapertura delle scuole.
25 Marzo 2024
Roma, studente prende una nota: il patrigno massacra di botte il preside
Il dirigente scolastico è ricoverato in ospedale con 90 giorni di prognosi. Valditara: "Portare avanti misure per ripristinare legalità e rispetto"
25 Marzo 2024
Si presenta in classe con la maglietta pro Palestina: bufera su una docente
Polemiche a Pavia per l'iniziativa di una professoressa di un istituto superiore che è entrata nella classe dove insegna con una t-shirt che inneggiava alla libertà in Palestina. Una studentessa ha avvertito i genitori che adesso chiedono che vengano presi dei provvedimenti contro la docente.
22 Marzo 2024