Governo, Berlusconi: “Bernini alla Pubblica Amministrazione, Saccani Jotti all’Università”

Eletta con Forza Italia nel collegio di Forlì-Cesena, Gloria Saccani Jotti è docente di Patologia clinica all’Università di Parma

Proseguono le trattative per il nuovo governo. Silvio Berlusconi, dopo l’incontro con Giorgia Meloni, cerca di finalizzare l’approdo della pattuglia di Forza Italia nel nascente governo. A La 7, l’ex premier afferma: “Tajani andrà agli Esteri e sarà anche vice presidente del Consiglio dei ministri, poi Casellati alla Giustizia, Saccani all’Università, Bernini alla Pubblica amministrazione e Gilberto Pichetto Fratin all’Ambiente e alla Transizione ecologica”.

Con la casella del Ministero dell’Università a Forza Italia e con Anna Maria Bernini alla Pubblica Amministrazione, si spalancano le porte del Ministero dell’Istruzione alla Lega con Giuseppe Valditara in pole per succedere a Patrizio Bianchi.

Gloria Saccani Jotti

Fino a questa matitna il nome che circolava e veniva dato per “sicuro” era quello di Anna Maria Bernini a guida del Mur, il dicastero dell’Università e della Ricerca, ma con l’elezione di Alessandro Cattaneo a capogruppo di forzisti alla Camera – prima scelta del cavaliere per la Pubblica Amministrazione – serviva qualcuno che occupasse il dicastero che fù di Brunetta in quota Forza Italia. Quindi Bernini alla PA e la casella vuota del Mur passa alla patologa docente all’Università di Parma, Saccani Jotti.

Laureata in medicina e specializzata in anatomia patologica è nata a Reggio Emilia nel 1956 e vive a Milano. Insegna patologia clinica all’Università di Parma ed ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dal 2009 al 2013. E’ stata anche membro del CDA del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) dal 2011 al 2018. Iscritta a Forza Italia, alle elezioni politiche del 2008 è candidata al Senato della Repubblica nelle liste del Popolo della Libertà nella circoscrizione Lombardia, ma non è eletta.

Alle elezioni politiche del 2018 è eletta alla Camera dei Deputati nelle liste di Forza Italia. È membro della VII Commissione cultura, scienza e istruzione. Alle elezioni politiche del 2022 viene eletta nel collegio uninominale Emilia-Romagna – 10 (Forlì) per il centrodestra (in quota FI) con il 40,37% dei voti (pari a 82.285 voti), superando Massimo Bulbi del centrosinistra (34,47%) e Paolo Pasini del Movimento 5 Stelle (9,26%). 

Anna Maria Bernini

Bolognese, classe 1965, la senatrice Anna Maria Bernini è la capogruppo uscente di Forza Italia a Palazzo Madama che oggi ha incassato i ringraziamenti di Silvio Berlusconi (“ringrazio la senatrice Anna Maria Bernini per aver condotto in maniera esemplare il gruppo in questi ultimi cinque anni”), che – soprattutto – l’ha inserita nella rosa dei nomi indicati da Forza Italia per i ministeri del nuovo governo Meloni.

Laureata con lode in Giurisprudenza all’Alma Mater nel 1991, diversi programmi di studio all’estero, è avvocata e docente universitaria.  Per dieci anni docente di Diritto dell’Arbitrato Interno e Internazionale e delle procedure alternative alla Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, è professoressa associata di Istituzioni di Diritto pubblico comparato alla Facoltà di Economia dell’Unibo, sede di Forlì (oggi in aspettativa per incarichi istituzionali). Ha svolto anche attività di docenza in materia di Istituzioni di Diritto Pubblico alla Facoltà di Economia dell’Alma Mater.

Già ministra per le Politiche europee nel governo Berlusconi IV, nel 2011,  ha iniziato la carriera politica in Alleanza nazionale di Gianfranco Fini, diventando poi esponente del Popolo della Libertà e, infine, di Forza Italia. Eletta in Parlamento per la prima volta nel 2008 con il Popolo della Libertà, in quota Alleanza Nazionale, nel 2010 corre alle Regionali dell’Emilia-Romagna come candidata di centrodestra (sconfitta da Vasco Errani). Alle Politiche 2013 viene eletta senatrice del Popolo della libertà, salvo poi aderire alla rinata Forza Italia dal 16 novembre dello stesso anno. Nel 2018 è rieletta a Palazzo Madama, ricoprendo la carica di capogruppo dei senatori azzurri e affianca Antonio Tajani come vicecoordinatrice nazionale del partito.

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