Giuliano De Seta, Inail: “Pagato ai genitori l’assegno funerario, rendita non riconosciuta perché reddito familiare supera soglia di legge”

L’Istituto sugli infortuni conferma a Corriereuniv: “Riconosciuto subito l’infortunio mortale sul lavoro. Dato ai genitori l’assegno per le spese funerarie”

La vicenda del mancato indennizzo della famiglia di Giuliano De Seta, il 18enne ucciso il 16 settembre 2022 in un incidente in fabbrica durante lo stage scolastico di formazione, ha acceso forti polemiche nelle scorse ore. Tirata in ballo dalla famiglia l’Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, per un mancato riconoscimento di un risarcimento. Ma le cose non stanno proprio così.

“Alla famiglia è stato consegnato un assegno per le spese funerarie, come previsto dalla legge – confermano dalla sede centrale di Roma dell’Inail a Corriereuniv.it – sulla questione stiamo prendendo informazioni in loco ma la rendita non è stata riconosciuta per una questione legata al reddito familiare dei coniugi De Seta che supera la soglia di legge. Questo non c’entra nulla con il risarcimento”. Quindi quello che in un primo momento era stato rilanciato dalla stampa nazionale come una mancanza dell’Inail è un’altra cosa. E lo spiega anche la direttrice dell’Inail Veneto, Enza Scarpa, al Corriere della Sera: “I genitori non hanno avuto diritto a una rednita per la morte di Giuliano perché il reddito familiare supera la soglia minima di legge, calcolata in base alla composizione del nucleo familaire, ma i diritti dei dipendenti, così come degli stagisti e degli studenti in fomrazione lavoro per Inail sono gli stessi”. Rendita che solitamente invece viene riconosciuta ad un figlio, anche maggiorenne, se in formazione o con un reddito familiare basso.

Rendita legata al reddito

Il mancato riconoscimento di una rendita non è dunque legato al fatto che lo studente fosse in stage di formazione previsto dalla scuola. Anche se Giuliano fosse stato un dipendente della Bc Service di Novante di Piave, non sarebbe comunque stata riconosciuta una rendita alla famiglia. La legge prevede che i familiari di chi muore per un incidente sul lavoro abbiano diritto ad un assegno per le spese funerarie. “Gli aiuti previsti dalla legge sono stati erogati – continua Scarpa -. Abbiamo riconosciuto subito l’infortunio mortale sul lavoro e questo sarà importante ai fini processuali”. La legge prevede poi un risarcimento una tantum ma solo se i familiari fossero stati a carico del deceduto.

L’inchiesta

Enzo De Seta e Antonella Biasi, i genitori di Giuliano, attendono l’esisto dell’inchiesta che vede indagate quattro persone: il titolare della Bb Service, Luca Brugnerotto, la preside del Da Vinci, Anna Maria Zago, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dell’azienda di stampi e l’insegnante tutor del ragazzo. Va detto, a scanso di equivoci, che lo studente era stato assicurato sia dall’azienda che dalla scuola, secondo quanto previsto dalla legge. “In questo momento non c’è alcune interlocuzione tra la famiglia e le assicurazioni di azienda e scuola – spiega all’Ansa il legale dei De Seta, Luca Sprezzola -. Ciò avverrà soltanto quando gli indagati passeranno nella condizioni di imputati. In quel momento si potrà affrontare la questione dell’indennizzo. che sarà certamente riconosciuto”.

Il tirocinio di Giuliano nella ditta di stampi era iniziato da sole due settimane. Nel pomeriggio del 16 settembre era al lavoro su delle vite di una lastra di metallo, che con i suoi oltre mille chili gli è finita adossso schiacciandolo. I genitori del ragazzo sojo in attesa dell’asito della parizia disposta nell’ambito dell’accertamento tenico -irripetibile sulla caduta del pannello. Al momento, non sono quindi definite eventuali responsabilità di danni e risercimenti.

La polemica politica: Scarpa e Fratoianni chiedono chiarimenti

“Il mancato risarcimentoIl mancato risarcimento deciso dall’Inail nei confronti della famiglia di Giuliano De Seta, il ragazzo morto il settembre scorso in un incidente durante l’alternanza scuola-lavoro, è totalmente inaccettabile. Non è possibile infatti che delle norme ingiuste discriminino sulla base del fatto che il ragazzo non era capofamiglia e che fosse stagista”. A sostenerlo in una nota è la deputata del Pd Rachele Scarpa (omonima). “Voglio innanzitutto esprimere solidarietà alla famiglia e appellarmi all’Inail perché riveda la sua posizione. Da parte mia – aggiunge – percorrerò ogni tipo di iniziativa parlamentare possibile affinché ingiustizie del genere non accadano più”.

“Deve essere interesse di tutti i gruppi politici modificare norme come queste che appaiono completamente inadeguate e discriminatorie», conclude la parlamentare. “Proprio ieri abbiamo posto la necessità di una commissione d’inchiesta sull’alternanza scuola-lavoro. Oggi leggo questa notizia. Non credo di essere il solo a provare rabbia e indignazione: secondo l’Inail la vita di Giuliano De Seta, studente morto in alternanza scuola-lavoro a 18 anni, non valeva niente. Non valeva niente perche’ era uno studente e non guadagnava soldi, per questo la sua famiglia non riceverà alcun risarcimento. Non valeva niente perche’ era l’ultimo degli ingranaggi di una macchina che deve avere come centro la produttività”. Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Non sarebbe certo un risarcimento a restituire Giuliano ai suoi cari – prosegue il leader di SI – ma questo oltraggio alla sua memoria è intollerabile”. “Non basta fermarsi alle parole, mi attiverò in tutte le sedi opportune per porre rimedio a questa scelta disumana e per proteggere chi, a 18 anni, deve solo studiare e non rischiare la vita. Avanti – conclude Fratoianni – con la commissione d’inchiesta e basta con lo sfruttamento mascherato”.

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