In Italia sono almeno 30.000 l’anno i decessi per cause alcol-correlate e l’alcol rappresenta la prima causa di morte tra i giovani fino all’età di 24 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che, nel mondo, l’alcol provochi complessivamente 2 milioni e mezzo di morti ogni anno, il 4% di tutti i decessi. Solo nel nostro Paese il fenomeno riguarda circa 1 milione e mezzo di persone e le spese totali e sociali dovute all’abuso di alcol (mortalità e morbilità, perdita di produttività, assenteismo, disoccupazione, costi sanitari, etc.) rappresentano mediamente il 3,5% del Prodotto Interno Lordo, pari ad un valore di circa 53 miliardi di euro l’anno se rapportato al PIL 2010.
Il consumo di alcol, infatti, non solo produce danni al bevitore stesso, ma anche alla famiglia e al contesto sociale allargato in cui vive. Per porre un argine a questo fenomeno a partire dal 13 maggio 2011 i pazienti italiani potranno usufruire, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di un farmaco già prescritto in 40 Paesi con un uso clinico consolidato da più di 20 anni ed indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. L’acamprosato è un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. Riducendo il desiderio incoercibile di bere, il farmaco diminuisce l’incidenza, la severità e la frequenza delle ricadute.