Flash mob degli studenti sotto il Ministero dell’Istruzione: “Non saremo più invisibili, possiamo tutto”

Gli studenti hanno indossato delle maschere bianche: “Strappandocele abbiamo ribadito che la studentesse e gli studenti di questo paese non saranno invisibili agli occhi della politica”

“Possiamo tutti, Valditara convocaci”. Il grido degli studenti lanciato sotto al Ministero dell’Istruzione e del Merito per chiedere al ministro Giuseppe Valditara di essere convocati ai tavoli su Pcto e riforme della scuola. La manifestazione è la conclusione della tre giorni organizzata dall’Unione degli Studenti (Uds) che ha visto oltre quattrocento giovani arrivati a Roma da tutta Italia per assemblee, dibattiti e laboratori sui temi della rappresentanza e della partecipazione studentesca. Insieme a loro c’erano associazioni come Actionaid, Libera, Legambiente, Non Una Di Meno e Fridays For Future.

La richiesta degli studenti

Gli studenti hanno indossato delle maschere bianche allo slogan “Non saremo più invisibili” e le hanno successivamente gettate a terra al grido “D’ora in poi, decidiamo noi”. “Strappandoci le maschere bianche abbiamo ribadito che le studentesse e gli studenti di questo paese non saranno invisibili agli occhi della politica – afferma Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – non accettiamo
più che il Ministro Valditara continui ad ignorare i nostri bisogni, senza convocare le organizzazioni studentesche del FAST e continuando a calare decisioni dall’alto, basate su un modello di scuola fatto di merito, umiliazione e repressione”. E poi: “Rivendichiamo il potenziamento della rappresentanza e del protagonismo studentesco in tutte le sue forme – continua Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’UDS – pretendiamo il raddoppio del numero di studenti in Consiglio Di Istituto, una Riforma nazionale delle Consulte studentesche, le Commissioni paritetiche obbligatorie in ogni scuola e città a misura di studente”.

“Vogliamo gli strumenti per creare dal basso un modello di scuola diverso, accessibile a tutte tutti e che elimini le disuguaglianze economiche e sociali presenti nel nostro paese, a partire dalla garanzia del diritto allo studio per tutti. Questo cambiamento non è solo possibile, ma ora più che mai urgente e deve partire dalla rabbia e dal potere degli studenti, da Roma al resto dei paese continueremo a mobilitarci contro questo modello di scuola, forti degli strumenti fornitici dall’assemblea nazionale. Noi una proposta ce l’abbiamo ed è chiara, ora pretendiamo che la politica ci ascolti e ci dia delle risposte concrete” – conclude Chiesa.

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