Femminicidio Cecchettin, la rettrice dell’università di Padova: “Laurea per Giulia”

Manifestazioni per Giulia e contro le violenze sulle donne a Padova e a Romna. Crui: “Iniziative per il rispetto”

Manifestazioni nelle università a Roma e a Padova in ricordo di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, e contro i femminicidi. Sono stati centinaia gli studenti che ieri si sono radunati nel cortile della facoltà di Ingegneria nell’Università di Padova, dove nelle aule l’inizio delle lezioni è stato avviato da un minuto di silenzio in ricordo della giovane assassinata.

Presente tra gli studenti anche Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli studenti, secondo cui “dobbiamo riconoscere la matrice di questa morte. Quello di Giulia Cecchettin è un femminicidio, serve avere il coraggio di riconoscere che il sistema in cui siamo è intriso di una profonda e radicata cultura dello stupro. Soprattutto però, deve arrivare l’impegno delle Istituzioni, dello Stato, della Scuola e delle Università”. Sempre a Padova, la Rete degli Studenti ha organizzato l’esposizione di striscioni nelle scuole superiori della città, tra cui il liceo Tito Livio, frequentato da Giulia: “Che questa scuola possa cambiare, perché sia davvero l’ultima”, recitano.

“Giulia doveva laurearsi giovedì scorso, il suo cognome, Cecchettin, era a la prima studentessa attesa alle 8 e mezza per una laurea di ingegneria. Una laurea che ci sarà, ci sarà di sicuro”. Lo ha detto la rettrice dell’Università di Padova, Maddalena Mapelli, durante un convegno in aula magna aperto con un minuto di silenzio in ricordo della giovane uccisa. Ma questo – ha aggiunto – è il momento di rispettare il dolore dei famiglia, del papà e dei fratelli di Giulia. Quando sarà il momento contatteremo la famiglia per una cerimonia con le tempistiche e le modalità che la famiglia vorrà accettare”.

Manifestazione anche alla Sapienza di Roma

Diverse centinaia di ragazze e ragazzi anche a Roma si sono riuniti in piazzale Aldo Moro per la manifestazione organizzata dall’associazione Sinistra Universitaria Sapienza davanti all’università. “Per ricordare con rabbia e con amore Giulia Cecchettin e tutte le vittime del patriarcato”, scrivono. Si tratta di “un’iniziativa che non ha però colori politici”, spiegano i coordinatori di Su. “Se domani non torno, distruggi tutto” si legge su uno striscione. La citazione è tratta dalla poesia contro la violenza di genere scritta dall’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres. “Non faremo minuti di silenzio. Bruceremo tutto”, sottolineano. “Quanti sacrifici ancora sull’altare del patriarcato?”, è la domanda di una ragazza scritta su un cartello.

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