Elezioni 2022, giovani hanno votato il “nuovo” e i partiti green. Astensione al 37%

Alla fine i giovani confermano il dato nazionale sull’astenzione. Il loro voto non è compatto e i laureati hanno scelto il Pd.

La distribuzione del voto per fasce d’età mostra come gli elettori più giovani abbiano punito i partiti più “tradizionali” a favore di proposte “nuove”. È quanto emerge dal rapporto di YouTrend sui flussi elettorali presentato alla stampa dal direttore Lorenzo Pregliasco.

In particolare, l’ingresso in Parlamento di Sinistra Italiana e Verdi “ha avuto una decisiva spinta” grazie agli elettori nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, dove i consensi per l’alleanza tra Fratoianni e Bonelli hanno superato il 7%. “Molti ragazzi che manifestavano per i Fridays for Future, raggiunta la maggiore età, hanno votato per chi sosteneva le istanze ambientali”, ha spiegato Pregliasco. L’astensione, secondo Swg, è arrivata al 37% (+1% rispetto al dato generale). Questo nonostante, per una buona fetta di loro (grosso modo quelli tra i 18 e i 22 anni), si trattava del primo appuntamento con le urne per una tornata nazionale.

Premiati i piccoli

Interessante anche analizzare i dati di piccole formazioni come il Partito Comunista di Marco Rizzo, che a livello nazionale si ferma allo 0,26% ma nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni si attesta a un rispettabile 1,7%. La voglia di novità si esprime anche nei consensi per il Terzo Polo, che è consistente negli elettori di età compresa tra i 26 e i 44 anni e poi va a scemare.

M5s, prosegue Pregliasco, mantiene una buona base di consensi tra i giovanissimi ma inferiore a quella del 2018. Il partito guidato da Giuseppe Conte, secondo YouTrend, è cresciuto con i suoi elettori e oggi “va forte soprattutto nelle fasce medio-giovani, sotto i 44 anni”.

Giovani scettici

Ma il fatto che la campagna elettorale non sia riuscita a convincere gran parte del segmento più “anziano” della Generazione Z e di quello più “giovane” dei Millennials lo dimostra anche la distribuzione del voto di quanti, al contrario, hanno voluto dire la loro. Sempre secondo Swg, quasi nessuno tra i partiti che hanno avuto la maggiore esposizione mediatica durante le scorse settimane può dirsi soddisfatto. Un esempio su tutti: tra i 18-34enni, Fratelli d’Italia, pur confermandosi al primo posto, arretra di ben 4 punti percentuale scendendo dal 26% (dato complessivo) a un più modesto 22% (e nella fascia 18-25, secondo YouTrend, crolla al 15%). FdI ha un dato molto più basso della media nazionale, intorno al 15%, nella fascia 18-25 anni ma ha una distribuzione piuttosto uniforme tra le fasce d’età successive, una tendenza non dissimile da quella di Lega e Forza Italia. Quanto al Pd, “è il primo partito tra gli over 65 ma va in sofferenza già tra gli elettori sotto i 55 anni”, conclude Pregliasco.


Stessa sorte, seppur con cadute più lievi, per le altre due componenti della coalizione di centrodestra che entreranno in Parlamento, anch’esse bocciate dagli under 35: Forza Italia non va oltre il 5% (-3% rispetto al dato generale dell’8%), la Lega scende ulteriormente fino all’8% (-1% rispetto al dato generale del 9% circa).

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