DL sull’occupazione giovanile, Berriola: “Misure dall’impatto limitato”

decreto lavoro commento

 

 

Dalla lettura del decreto lavoro di oggi è chiara l’intenzione del Governo di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei più deboli. Questo il commento del direttore del Corriere dell’Università Job, Mariano Berriola,  al decreto licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri.

Il direttore prosegue: chiariamo subito che occorre almeno uno dei tre requisiti per ottenere lo sgravio: 1) essere disoccupato da non meno di sei mesi, 2) fare Stato di famiglia a sé e magari avere anche qualcuno a carico 3) possedere un titolo di studio al massimo di terza media.

La cifra complessiva a supporto del provvedimento è di 500 milioni di euro per le regioni del Mezzogiorno e 300 milioni per le altre regioni. Le risorse si attingono dalla riprogrammazione dei fondi strutturali 2007/2013 e sulla rimodulazione del Piano di Azione Coesione, in entrambi i casi previo consenso della Commissione Europea.

Sarebbe interessante capire se c’è bisogno di un vero e proprio ok da Bruxelles o se si tratti solo di una formalità. I trecento milioni delle altre regioni, invece, dovranno essere richiesti dalle stesse al Ministero del Lavoro, Palazzo Chigi e Ministero della Coesione previa disponibilità a cofinanziarne il 50%. Perché si possa ottenere poi lo sgravio occorre che ci sia un incremento occupazionale calcolato sulla base della differenza tra il numero di lavoratori in ciascun mese e il numero dei lavoratori occupati nei 12 mesi precedenti alla data di assunzione. L’incremento della base occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni occupazionali verificatesi anche in società controllate e collegate. Ciò significa che se un’azienda ha licenziato negli ultimi 12 mesi non può accedere allo sgravio.

Considerando l’andamento della disoccupazione – conclude Berriola – sarà difficile trovare aziende che non siano state costrette ad una riduzione di organico.

Ma l’osservazione che voglio proporre e che mi sembra più centrale è che uno sgravio del 33% e per 12 mesi (prorogabile a 18) su un costo del lavoro così alto, sarà poco appetibile per le imprese, anche in considerazione del fatto che nel Mezzogiorno grazie alla legge 407/90 gli sgravi contributivi sono già ammessi per la loro totalità e per ben 36 mesi.Spero di sbagliarmi.

Bene i 5 milioni in più per gli ITS come anche il fondo per i Neet di 168 milioni. Sono meno favorevole ai 15 milioni stanziati per i tirocini curriculari per gli iscritti all’anno accademico 2013-2014 mi sembrano un po’ dispersivi. L’idea poi di istituire una Struttura di missione al ministero del lavoro, in attesa del riordino delle competenze sui servizi per l’impiego e dell’istituzione di un’Agenzia nazionale per l’impiego, può avere un sua funzione, sempre che si abbia il coraggio di introdurre forti competenze e direi un po’ innovative.

 

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