Decreti attuativi della buona scuola, cosa cambia per gli insegnanti?

RECLUTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA
Punti qualificanti
 Cambia il modo con il quale si diviene docenti nella scuola secondaria. Il nuovo modello non costringe più a rimanere in una condizione di precariato per un numero
indefinito di anni e toglie gli sbarramenti all’ingresso, lasciandone uno solo: quello del necessario superamento di un concorso pubblico, nel rispetto della programmazione del fabbisogno delle scuole.
 I neo-laureati potranno partecipare ai concorsi, che saranno banditi con cadenza biennale, purché abbiano superato alcuni esami, per 24 crediti in totale, di pedagogia e didattica.
 I vincitori dei concorsi saranno avviati ad un percorso triennale di formazione, tirocinio e inserimento nella funzione docente. Saranno pagati già a partire dal primo anno, nel quale studieranno per fare gli insegnanti, seguendo un percorso di specializzazione universitario che li formerà sulle materie antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie didattiche. Il secondo anno continueranno a formarsi, faranno tirocini nelle scuole e cominceranno a svolgere la professione, per brevi periodi, da supplenti, percependo il relativo stipendio in aggiunta alla “borsa”. Il terzo anno sarà affidata loro la responsabilità piena di una classe, dal primo settembre al 31 agosto, e avranno lo stipendio pieno di un docente. In questo anno saranno anche valutati sul campo. Superata la valutazione, diverranno docenti di ruolo.
 Questo percorso garantisce una ancora maggiore qualificazione professionale dei docenti.
 Il decreto prevede anche una fase transitoria, per dare una risposta alle aspettative di chi ha già acquisito una abilitazione all’insegnamento o ha lavorato per tanti anni nelle scuole. Per alcuni anni, parte dei posti disponibili saranno riservati a queste categorie, ferma restando la loro valutazione sul campo per un periodo di almeno un anno prima dell’immissione in ruolo.
Principi generali
Il Capo I illustra la finalità generale e i principi sottesi allo schema di decreto legislativo. In particolare, è introdotto il percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente, detto “percorso FIT”, che costituirà il canale di ingresso nell’insegnamento presso la scuola secondaria per tutti i giovani laureati. Il percorso dura tre anni, tutti remunerati, seguiti dall’immissione in ruolo.
Concorso
Il decreto prevede che i concorsi siano banditi, a partire dal 2018, con cadenza biennale, su tutti i posti vacanti e disponibili. Potranno parteciparvi tutti i laureati, purché abbiano conseguito almeno 24 crediti in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie e tecniche didattiche. Il concorso prevede due scritti (tre per i posti di sostegno) e un orale.
Percorso FIT
Al percorso FIT, di durata triennale, sono avviati tutti i vincitori del concorso, in due scaglioni annuali successivi:
 il primo anno, svolto principalmente nelle università con momenti di tirocinio nelle scuole, è finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione
all’insegnamento, specifico per la classe di concorso o per il sostegno. Il partecipante riceverà un compenso;
 il secondo anno vede momenti formativi integrati con il tirocinio nelle scuole. Al partecipante sarà riconosciuto lo stesso compenso, nonché lo stipendio per le supplenze brevi che farà, con l’obiettivo di far sì che cominci ad esercitare le funzioni docente con la necessaria gradualità;
 il terzo anno al partecipante sarà assegnata una cattedra vacante e disponibile, con tutte le responsabilità connesse. Percepirà uno stipendio pieno e sarà valutato al fine di determinare se debba essere immesso in ruolo. Al termine del primo e del secondo anno i candidati sono valutati. Lo saranno anche al termine del terzo, che è seguito, in caso di valutazione positiva, dall’immissione in ruolo.
Docenti e ITP nelle scuole paritarie
Si specifica che il possesso del titolo di specializzazione conseguito nel primo anno dei percorsi FIT assolve all’obbligo per le scuole paritarie di avvalersi di personale abilitato. A tal riguardo, si consente di conseguire detto titolo, a chi voglia farlo fuori dal concorso, purché a proprie spese e nel limite del fabbisogno determinato dal MIUR.
Fase transitoria
Si entrerà in ruolo nella scuola secondaria mediante scorrimento delle seguenti graduatorie:
 le esistenti graduatorie ad esaurimento (GAE);
 le graduatorie del concorso 2016, nelle quali saranno iscritti tutti gli idonei, superando il limite del 10% posto dalla legislazione vigente. Ciò consentirà di coprire posti che altrimenti, a settembre 2017, rimarrebbero vacanti. Gli idonei avranno così una opportunità in più, che non dà comunque diritto ad essere immessi in ruolo, diversamente dai vincitori;
 (dal 2018) la graduatoria da costruire mediante una apposita procedura concorsuale, riservata ai docenti già abilitati (GAE e “seconda fascia” delle graduatorie di
istituto). Tale concorso si terrà una tantum nel 2018 e prevede una prova orale seguita, quando si verificherà la disponibilità dei posti, da un anno di servizio con
valutazione finale. I partecipanti diverranno insegnanti di ruolo, dopo una verifica “in classe”, per un anno scolastico, della loro capacità di insegnare;
 (dal 2019 inizieranno i percorsi) le graduatorie costruite grazie appositi concorsi riservati ai precari con almeno 3 anni di servizio che non siano anche abilitati. Si tratta di soggetti iscritti nella III fascia delle graduatorie di istituto. Detti concorsi, tenuti con cadenza biennale, seguono un percorso diverso rispetto a quello ordinario. Infatti, sono previsti uno scritto e l’orale anziché due scritti e l’orale, e i vincitori saranno avviati ad un percorso FIT che durerà due anni in luogo di tre;
 (dal 2019 inizieranno i percorsi) le graduatorie dei concorsi ordinari previsti dal decreto legislativo.

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