Dandini pronta a portare il femminicidio in tv

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”Pensare che doveva esser un anno sabbatico. E invece…”. E invece da piu’ di quattro mesi Serena Dandini e’ in tour in tutta Italia per accompagnare ‘Ferite a morte’, Spoon River sul femminicidio per il quale ha scritto e cucito insieme una serie di monologhi di donne uccise da fidanzati, mariti, padri, uomini, ispirati a fatti di cronaca di tutto il mondo. ”Non mi sarei mai aspettata di arrivare fin qui. Tutto e’ nato da una rabbia, un’incavolatura interna”, racconta la conduttrice.

E invece, oltre al libro che ne raccoglie i testi, lo spettacolo arriva ora anche a Roma, l’8 aprile all’Auditorium Parco della Musica (il 5 a Firenze e il 12 a Torino), con lettrici d’eccezione come Margherita Buy, Emma Bonino, Donatella Finocchiaro, Isabella Ragonese, Susanna Camusso, Sabrina Impacciatore, Paola Minaccioni. ”Il 26 giugno saremo al Parlamento Europeo e a ottobre all’Onu a New York”, prosegue la Dandini. Ma soprattutto ora l’idea e’ portare l’evento anche in televisione.

”Mi ha chiamato la presidente della Rai Anna Maria Tarantola – racconta all’ANSA a margine della presentazione -. E’ una donna in gamba, si e’ visto gia’ nel suo discorso di arrivo e sul ruolo che ha reclamato per le donne. Verra’ a vedere lo spettacolo a Roma e mi ha detto che le piacerebbe portarlo in tv. Bisogna capire come, per non perdere la magia del teatro”. Ma a quasi un anno dall’ultima puntata di ‘The show must go off’ su La7 e a due dalla ‘cacciata’ dalla Rai (”finche’ le cose non cambiano, non torno”, diceva un anno fa), non le manca la tv? ”A volte e’ importante ‘uscire’ in strada – risponde -. Se rimani sempre chiusa nella ‘scatola’ puoi perdere opportunita’, come questa di ‘Ferite a morte’.

Cairo? Non lo conosco – aggiunge circa un suo rientro a La7 – Per ora c’e’ stato un riavvicinamento con la Rai, che e’ un po’ la mia casa madre, dove sono cresciuta. Vedremo, comunque se ne parla per il prossimo anno”. Intanto si prosegue con la battaglia di ‘Ferite a morte’, il cui incasso e’ devoluto a sostegno di alcuni centri antiviolenza. ”L’8 marzo il Presidente della Repubblica Napolitano – spiega la Dandini – ci ha esortato a non tacere sulla violenza alle donne, a parlarne, a telefonare. Ma a chi se i centri chiudono e non c’e’ un sostegno? Quando avremo un ministro delle pari opportunita’ che sappia che gli hanno dato un ministero, la prima cosa da fare sara’ mettere in rete le azioni virtuose gia’ esistenti. E poi ratificare la convenzione di Istanbul”. Domani intanto la Dandini sara’ ospite del convegno ‘Oltre la violenza, le persone’ all’Universita’ La Sapienza di Roma, aperto dalla mostra fotografica ‘IO NO alla violenza contro le donne’ che ritrae alcuni personaggi, da Fiorello a Francesco Totti, con la maglietta della campagna.

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