Non si placano gli animi infuocati dei rettori. E ieri, riuniti in assemblea a piazza Rondanini, sede della Crui, hanno confermato il pericolo che corre l’intero sistema universitario se la manovra finanziaria del prossimo anno rispecchiasse i provvedimenti contenuti nel decreto Tremonti di fine giugno già approvato dalla Camera.
“Il Paese deve sapere che con tale misura, se mantenuta e non modificata, si determinerà una condizione finanziaria del tutto incontrollabile e ingestibile, con effetti dirompenti per gli atenei”, spiegano i rettori in una nota inviata a fine giornata. E continuano prefigurando lo scenario possibile che scongiurano in ogni modo: “Si renderà sempre più difficile l’ingresso nei ruoli di giovani di valore; peggiorerà il livello di funzionalità delle Università, anche come conseguenza dell’ulteriore mortificazione delle condizioni retributive del personale tecnico e amministrativo; diventerà sempre più difficile se non impossibile reggere alla concorrenza/collaborazione in atto a livello internazionale; si annullerà di fatto il fondamento stesso dell’autonomia universitaria, come definita negli anni ‘90, basata sulla gestione responsabile dei budget”.
Una presa di coscienza, insomma, che trasmette tutta l’amarezza dei vertici degli atenei. “La Crui – continuano – individua quale obiettivo centrale da perseguire nei prossimi mesi l’ottenimento, già nella Legge finanziaria 2009, di risorse adeguate all’effettivo fabbisogno degli atenei, a partire dalla copertura degli incrementi stipendiali quantomeno entro i limiti dell’inflazione programmata”.
E anche se si dicono ben predisposti verso il tavolo di confronto istituito dal Ministero tra la Conferenza dei rettori, il Consiglio universitario nazionale e il Consiglio degli studenti, non escludono la possibilità di una forte reazione alla ripresa dell’attività accademica. E precisano: “La Crui dichiara in ogni caso di riservarsi, alla ripresa autunnale, ogni tipo di iniziativa, se necessario anche di forte impatto, con cui sostenere ragioni e obiettivi che coincidono con l’interesse profondo del paese a disporre di un sistema universitario pienamente funzionante, rinnovato, all’altezza delle esigenze”.
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