Lo spaventoso terremoto che ha colpito l’Abruzzo, sventrando le case e mietendo centinaia di vittime, non è arrivato all’improvviso. Già nelle scorse settimane in tutta la regione c’erano state tante piccole scosse sismiche ripetute: delle avvisaglie che qualcosa di molto più devastante era in arrivo. Proprio in virtù di questo – e basandosi su un suo metodo sperimentale – il tecnico di laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) Gioacchino Giampaolo Giuliani aveva dato l’allarme preannunciando una catastrofe. Ma non gli avevano creduto, dandogli della Cassandra. Non solo: era stato anche denunciato per “procurato allarme” e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso lo aveva apostrofato come “uno di quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false”. Notizie rivelatesi, poi, tragicamente vere.
Le precisazioni dell’Inaf. L’Inaf precisa che “Gioacchino Giampaolo Giuliani è un collaboratore tecnico non laureato dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino, che è una delle venti strutture Inaf” e che l’ente “ha come missione e scopo lo studio dei fenomeni che avvengono nello spazio e nell’universo e non di terremoti o altri fenomeni legati alla geofisica”. L’Istituto precisa inoltre che “il signor Giuliani lavora, come collaboratore tecnico, presso i Laboratori Nazionali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso per conto di Ifsi-Inaf, nel quadro di una collaborazione multipartner nell’esperimento Lvd (Large Volume Detector) per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare”. Pertanto, conclude la nota, “le attività del signor Giuliani rispetto la presunta possibilità di previsione di terremoti non sono una ricerca Inaf, ma vengono svolte dal Giuliani stesso per scopi personali al di fuori dell’orario di servizio per l’Istituto”. Una cosa, però, l’Inaf non la dice: perché non è stato dato alcun credito (né supporto) alle parole di Giuliani, che pure aveva portato dati circostanziati sugli eventi futuri?
La solidarietà su Facebook. Dopo la tragedia del terremoto in Abruzzo e le nuove polemiche per le dichiarazioni di Gioacchino Giampaolo Giuliani, che avrebbe messo a punto un sistema, ancora sperimentale, per prevedere un sisma sul social network Facebook fioccano i gruppi che solidarizzano col tecnico. In molti addirittura propongono che diventi il nuovo capo della Protezione Civile. Sono nati i gruppi su «Giuliani eroe nazionale», «Chiedere scusa a Giuliani», «Solidarietà per Giuliani», «Giuliani aveva ragione sul terremoto». Mentre conta già 2151 iscritti il gruppo «Sosteniamo Giampaolo Giuliani ed il brevetto per la previsione di terremoti».
Ingv: “Previsioni con radon fondate, ma non pronte”. Prevedere i terremoti basandosi sull’analisi del radon è una possibilità allo studio dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), «ma questo strumento di previsione non è ancora pronto». Federica Quattrocchi, responsabile dell’Unità funzionale di geochimica dei fluidi stoccaggio geologico e geotermia dell’Ingv, lavora da quasi vent’anni sui segnali che annunciano i terremoti. «Ho promosso questa ricerca in Italia nel 1990, ma spesso – rileva – il nostro lavoro è stato affossato proprio da persone come Giuliani, che si muovevano ai margini della comunità scientifica e si rivolgevano direttamente ai sindaci lanciando allarmi per far evacuare i Comuni».
Del sistema di previsione proposto da Gioacchino Giampaolo Giuliani, il collaboratore tecnico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica che sostiene di avere previsto il terremoto, Quattrocchi dice: «Non contesto la sua ricerca, ma il metodo: si muove a margine della comunità scientifica e sostiene che le previsioni siano deterministiche». La verità, prosegue, “è che questo sistema di previsione non è ancora pronto e attualmente non è in grado di fare previsioni esatte, ossia di stabilire la data e il luogo esatto in cui avverrà un terremoto. Per avere dati affidabili è necessaria una rete nazionale di rivelatori di radon, con una decina di strumenti per regione e dal costo complessivo di circa un milione di euro. In pratica, se la rete venisse finanziata ora, i primi risultati potrebbero arrivare dopo il 2050”.
Di Pietro: “La tragedia poteva essere contenuta”. «Oggi è soltanto il giorno del dolore, della solidarietà e anche della vicinanza umana e politica verso le istituzioni, Governo compreso, che si stanno prodigando per venire incontro alla popolazione duramente colpita dal sisma», afferma Antonio Di Pietro sul suo blog. «In Italia – aggiunge poi il leader di Idv – ‘ambasciator porta pena’, anzi rappresenta egli stesso la pena. Se denunci sei denigrato, sospeso, denunciato a tua volta e, come avviene negli Stati a diritto compromesso, ne paghi le conseguenze. È accaduto a Giampaolo Giuliani, fisico e tecnico presso il laboratorio nazionale del Gran Sasso.
Quella che è accaduta a L’Aquila – sottolinea Di Pietro – è una tragedia che poteva essere contenuta. Giampaolo Giuliani, che aveva preannunciato questo disastro, è stato denunciato per procurato allarme. Sarebbe stato il caso di verificarne accuratamente la segnalazione, attivando le precauzioni necessarie per evitare l’irreparabile o, comunque, contenerne le conseguenze. L’Italia, come tutti sanno, è un Paese ad altissima attività sismica. Tra gli edifici crollati in Abruzzo ci sono anche scuole, diversi palazzi pubblici ed una Casa dello studente. Mi domando – conclude Di Pietro – che senso abbia investire nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina, esso stesso in zona ad alto rischio sismico, o discutere sulla costruzione di centrali nucleari sicure, se non si riescono neppure a garantire i requisiti antisismici nelle abitazioni».
Manuel Massimo
con riferimento alla previsione del sig. Giuliani dico che, alla luce degli eventi, anzichè colpevolizzare lo stesso, perchè non vengono verificati gli studi dello stesso. Sono fermamente convinta che abbiano fondamento e il tutto si risolve solo nell’evitare responsabilità politiche e della comunità scientifica o, a questo punto, presunta tale. Tutta la mia solidarietà alla persona del sig. Giuliani.
Bruna Colacicco
Esprimo la mia solidarietà al ricercatore (di fatto) Giuliani.
Chi vive nell’ambiente universitario sa quanti veleni e quante ipocrisie si agirano per le aule e i laboratori, tra luminari o presunti tali e cattedratici che ambiscono alle pagine dei giornali e agli schermi televisi prima che pensare a pubblicare dati e studi utili alla comunità degli uomini invece che alla comunità scientifica e al mercato. Uno studio di così grande importanza meriterebbe l’attenzione dei cosidetti scienziati e dai governi che hanno a cuore la vita dei propri cittadini, invece si scredita chi li porta avanti con passione solo perchè non ha i titoli convenzionali ma ha le competenze e le conoscenze teoriche e tecniche acquisite in anni di studio personale e di lavoro in un laboratorio di ricerca sicuramente sostenuto da pochi altri ricercatori con la mente un pò più aperta e meno pregiudizi.
Sosteniamo chi studia e lavora per il bene comune e non chi fa spesso ricerche inutili per ottenere finanziamenti da amministratori compiacenti o chi fa ricerca solo se finanziata dal mercato a fini particolaristici.
Davide di siracusa