In Campidoglio c’è un piano per riaprire le scuole a luglio. Materne ed asili nido, con la formula dei centri estivi, quindi con una nuova iscrizione ad hoc. Obiettivo: offrire un aiuto ai genitori che dopo la lunga fase di lockdown torneranno al lavoro. La strategia che sta prendendo forma in Comune prevede di spostare gran parte delle attività all’aperto, nei cortili e nei giardini esterni degli istituti, con banchi distanziati, orari diversi per i piccoli studenti (c’è l’idea del doppio turno: chi la mattina, chi il pomeriggio) e classi frazionate in micro-gruppi di massimo 10-15 bambini. L’operazione punta a riattivare 80-90 istituti, quanti erano i centri estivi negli anni passati.
LA TRATTATIVA
L’input di riaprire a luglio è della sindaca Virginia Raggi. «Con grande prudenza, naturalmente – spiega la sindaca – tenendo conto dei dati epidemiologici dei prossimi mesi e se ci sarà il via libera del Comitato tecnico-scientifico». Ma l’indicazione è chiara. L’assessore comunale alla Scuola, Veronica Mammì, ha già avviato l’istruttoria per creare una task-force Istruzione di Roma Capitale: ne faranno parte pedagogisti, psicologi e i coordinatori delle principali scuole dell’infanzia.
Raggi vuole muoversi in sinergia con il governo nazionale, senza strappi, ma l’obiettivo dell’amministrazione è riaprire asili e nidi già in estate, almeno in parte, per andare incontro alle richieste che arrivano dalle famiglie. Un’insolita sponda al progetto della sindaca insolita politicamente, perché viene dai renziani è arrivata dal ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. Che tre giorni fa ha fatto sapere di avere «avanzato la richiesta di poter prospettare l’apertura delle scuole dell’infanzia, della fascia 0-6 anni, e di poter usare luoghi anche destinati alla scuola nei mesi estivi». Nell’immediato naturalmente non sarebbe possibile, dato il numero dei contagi, ha rimarcato la ministra, ma in estate i plessi scolastici potrebbero essere sfruttati «per fare attività in piccoli gruppi, con tutte le regole». Prima ancora di Bonetti, Raggi aveva già detto la sua su Rai 3: «Bisogna valutare la riapertura degli asili nidi, delle materne a luglio come centri estivi. I nostri bambini stanno soffrendo un periodo particolare le parole della sindaca – Da una parte la mancanza di contatto con i loro coetanei è una delle cose più alienanti che stanno vivendo, dall’altro ricordiamoci che nel momento in cui i genitori torneranno al lavoro e la riapertura sarà effettiva, i bimbi con chi rimangono? È uno dei problemi su cui dobbiamo interrogarci».
BANCHI E DISTANZE
Da qui l’input agli uffici dell’assessorato alla Scuola, che hanno già iniziato a muoversi per definire il progetto. In settimana è prevista una nuova riunione dei tecnici del dipartimento. L’obiettivo è coinvolgere 80-90 scuole. La formula sarà quella dei centri estivi, già sperimentata negli anni passati, anche se le modalità di accesso e di frequenza dei bambini saranno rivoluzionate dall’emergenza Covid. «Si dovrebbero privilegiare gli spazi esterni come i giardini e i cortili spiega Maria Teresa Zotta (M5S), presidente della Commissione Scuola del Campidoglio e vicesindaca della Città metropolitana di Roma Le attività possono riprendere con banchi distanziati, classi suddivise in piccoli gruppi e orari diversi, per evitare di concentrare i bambini nelle stesse fasce orarie». Per la presidente della Commissione Scuola «è stato doveroso chiudere le scuole durante al fase 1, ma credo sia condivisibile dare ai bambini la prospettiva di ritrovare i loro spazi la didattica a distanza da sola non basta – e ai genitori di poter tornare al lavoro senza aggravi».