In diecimila, metà dei quali bambini, hanno sfilato ieri per Città della Scienza.
Sono proprio i bambini i primi a soffrire del raid incendiario che la scorsa settimana ha distrutto uno dei fiori all’occhiello del capoluogo campano e del Paese. Tuttavia quella di ieri non è stata giornata di lacrime o sconforto, è stata piuttosto la domenica della speranza urlata al grido «Riprendiamoci Napoli».
Dalle mani della camorra o di chi ha inteso sfregiare con il fuoco l’orgoglio di un’intera città. I volti rigati di nero sono la fotografia più realistica dello stato d’animo: rinascere dalle ceneri e subito. I napoletani reagiscono così, una bella giornata di quasi primavera dalle emozioni forti, da trascorre insieme, abbracciati in una catena umana per testimoniare che «qui nessuno si arrende, anzi».