Cellulari dannosi? L’uso dell’auricolare è d’obbligo

Si riaccende il dibattito ormai ventennale in merito agli effetti della telefonia mobile sulla salute dell’uomo. A seguito della trasmissione Report, andata in onda, domenica 4 novembre 2011, nel nostro paese è scattato l’allarme. Studi di valenza scientifica testimoniano una correlazione tra un uso prolungato del cellulare e l’insorgere di malattie cancerogene nella zona cerebrale. Usare il cellulare per più di 10 anni aumenterebbe il rischio di ammalarsi di tumore al cervello. Unanimi, 34 esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, (Organizzazione mondiale della sanità) nel considerare i campi elettromagnetici come “possibly carcinogenic“. (maggio 2011).

Raccogliendo 15 anni di lavoro scientifico, la britannica Powerwatch -organizzazione non profit che esamina i collegamenti tra i campi elettromagnetici e i rischi per la salute – nomina sette diversi studi che sostengono le conseguenze nocive dell’uso dei cellulari. Pertanto, l’associazione spinge lo stato a scoraggiarne l’uso, in particolare nei bambini, e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi potenziali, come si legge nel rapporto “Mobile Phones and Health”.

Il portavoce Graham Philips richiama l’attenzione del governo affinché stanzi un fondo in questo tipo di ricerca per la salvaguardia dell’uomo. Tra le ricerche considerate di questi ultimi anni, gli studi di Lennart Hardell, professore in oncologia dell’Orebro University e Kjell Hansson Mild, professore in medicina fisica dell’Umea University (Svezia) –  in aperta contraddizione rispetto a ricerche ufficiali che ricusano ogni effetto di casualità tra l’uso dei cellulari e lo sviluppo di tumori nella parte del cervello dove poggia il dispositivo. Solo per citare, uno degli studi “negazionisti”, il rapporto della Mobile Telecommunication and Health Research (MTHR) del 2007, che a seguito di studi scientifici, in accordo con altre ricerche dei paesi del Nord Europa (come si legge nel rapporto), dichiarò come l’uso a breve termine (meno di 10 anni) del cellulare non comporti un rischio epidemiologico, in particolare per gli adulti. Tuttavia, si evidenziava, la necessità di proseguire gli studi in caso di un’esposizione pluridecennale. I ricercatori svedesi sopracitati infatti, studiano da anni, confrontandosi con il mondo scientifico che esamina il fenomeno, il rischio di sviluppo di malattie cancerogene, soprattutto nel lato di cervello dove poggia il telefonino. Le minacce si estendono anche all’uso-abuso del cordless.

Recentemente, una loro nuova ricerca rafforza il convincimento del legame tra l’uso prolungato nel tempo del cellulare e l’insorgenza dei gliomi, un’aggressiva forma di tumore che colpisce le cellule gliali del sistema nervoso centrale. Un ingegnere elettronico in pensione, lo svedese, Orjan Hallberg che ha scritto numerosi documenti sui telefoni mobili, afferma: “Le radiazioni elettromagnetiche colpiscono il sistema immunitario e pertanto facilitano lo sviluppo alle cellule cancerogene”. Ricordiamo che l’esposizione alle frequenze elettromagnetiche è cumulativa. La Health Protection Agency  del Regno Unito, nelle sue linee guide dichiara che non ci sono prove evidenti della correlazione suddetta, ma invita a prendere delle precauzioni finché la situazione non sia chiarita, mediante studi a lungo termine. Le contraddizioni rimangano e ci affidiamo alla trasparenza scientifica, scevra da ogni altra considerazione. Per il momento, l’uso dell’auricolare è d’obbligo. Per saperne di più: www.hpa.org.uk

a.c.

 

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