Caro affitti, affondo di Valditara: “Fenomeno che tocca città governate dal centrosinistra”

Sull’autonomia differenziata Valditara rassicura: “Non inciderà sul contratto della scuola né sui programma che sono di competenza dello Stato”

Il Pnrr e la scuola, gli affitti alle stelle per gli studenti, la dispersione scolastica al Sud e un nuovo piano da 100mila assunzioni. Sono molti i temi sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ne ha parlato a Start, su Sky TG24. Sul dossier assunzioni: “Faremo, a partire da giungo, circa 35mila assunzioni nell’ambito del Pnrr. A queste abbiamo voluto aggiungere altre assunzioni, per un totale di 100mila. Di queste, quasi 20mila sono per i posti di sostegno. È un piano importante, le risorse sono nella responsabilità del Ministero. Credo che questa sia una prima risposta significativa al tema della continuità didattica”. Un altro pacchetto di interventi finanziato dal Pnrr è quello per l’edilizia scolastica, che il governo punta a snellire e velocizzare, anche per evitare ulteriori ritardi nell’attuazione del Piano. E riguardo alla polemica e alle proteste per il costo insostenibile degli affitti nelle città universitarie: “Tocca tutte città governate dal centrosinistra”.

Dispersione scolastica

“È un tema che mi sta particolarmente a cuore. Vogliamo offrire a tutti i ragazzi italiani, indipendentemente dal territorio in cui sono nati e vivono, possibilità di successo lavorativo. Il diritto all’istruzione è un diritto sacrosanto e fondamentale”, dice Valditara. “Noi abbiamo deciso di intervenire con una vera e propria agenda Sud, perché il tema della dispersione è particolarmente forte e grave nelle Regioni meridionali. Insieme all’Invalsi e ad alcuni esperti abbiamo deciso di partire in via sperimentale da 150 scuole nel Mezzogiorno”, spiega, “con un intervento che delineeremo nelle prossime settimane”. A questo si accompagnano una serie di investimenti – “sia del Pnrr che extra Pnrr” – ad esempio sul tema delle mense: “Serve per allungare il tempo pieno e consente ai ragazzi di rimanere a scuola invece di disperdersi altrove. È una politica a 360° che vogliamo affrontare per ridare fiducia e speranza a tanti giovani”.

Autonomia e caro affitti

Il governo Meloni tira dritto sul progetto di riforma dell’autonomia differenziata. Le opposizioni continuano a gran voce a sottolineare i possibili pericoli che potrebbe avere sulla già forte differenza tra Nord e Sud Italia. Non la pensa così Valditara, secondo cui il progetto “non incide sul contratto della scuola né sui programmi che sono di competenza dello Stato. Siamo intenzionati a difendere gli interessi di tutti i ragazzi, in particolare di quelli del Mezzogiorno che appaiono più svantaggiati”.

In questi giorni, da Milano a Roma, sempre più studenti universitari hanno deciso di protestare contro i prezzi proibitivi degli affitti per stanze e appartamenti. Sul punto, Valditara rileva che “il problema è grave e serio”. Tuttavia, dice, “tocca tutte città governate dal centrosinistra”. Il ministro sottolinea come “le giunte comunali in queste città non hanno attivato politiche a favore di giovani e studenti per offrire un panorama abitativo decoroso”.

Stipendio docenti

Negli scorsi mesi sono state avanzate proposte di differenziare gli stipendi dei docenti che lavorano al Nord e di quelli che lavorano al Sud, visto il diverso costo della vita. Il problema, dice Valditara, “è che vanno alzati gli stipendi di tutti i professori. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di realizzare il più significativo aumento contrattuale. Abbiamo aggiunto 100 milioni di euro a quanto previsto dal governo precedente e, soprattutto, abbiamo de-finalizzato 300 milioni destinati a microprogetti e altre finalità che non avevano a che fare con l’aumento degli stipendi di tutto il personale scolastico. Questo ha portato un aumento medio di stipendio per un milione e 200mila persone di 124 euro. È ancora molto poco, indubbiamente. Ma è certamente l’aumento più significativo”. L’obiettivo finale, aggiunge Valditara, è “valorizzare la professione docente e consentire a tutti di avere uno stipendio dignitoso”. Per questo è stato “posto il tema del Patto di Stabilità”: il ministro ha proposto di escludere la ricerca e l’istruzione dal Patto, “per consentire una spesa per i contratti che sia decorosa e adeguata”. Secondo Valditara “devono essere coinvolti anche i privati nel finanziamento della scuola”. E aggiunge: “Prevediamo di pagare i docenti tutor circa 5mila euro in più all’anno e prevediamo di pagare di più anche i docenti disciplinari che saranno coinvolti in attività extracurriculari, nel percorso di personalizzazione dell’istruzione dei ragazzi”. Senza distinzioni tra Nord e Sud. 

Le cronache giornaliere ci raccontano intanto di docenti aggrediti, verbalmente e fisicamente, dai loro studenti. “Una delle priorità che sosterrò anche al vertice G7 in Giappone è quella di ridare autorevolezza sociale ai docenti. Non riguarda solo l’Italia. Ai vertici internazionali sento dire che questa professione è sempre più rifiutata. Dobbiamo riportarla al centro della società. Questo significa anche tutelarlo dalle aggressioni: lo abbiamo già fatto, abbiamo chiesto all’Avvocatura dello Stato di difendere docenti che sono stati aggrediti. La lista mi ha impressionato: pensavo fosse più limitata”, dice Valditara. E aggiunge: “Oltre alla difesa legale – cioè il fatto che il docente aggredito non debba pagarsi l’avvocato – abbiamo deciso che, in casi particolarmente gravi, lo Stato si costituisca parte civile nei confronti dell’aggressore, pensando soprattutto ai genitori degli studenti, chiedendo i danni: è un danno d’immagine che lo Stato riceve”.

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