Cappelli di paglia. La storia in mostra a Fiesole

cappelli di paglia

CAPPELLI IN MOSTRA. Un gagliardetto di velluto ricamato in paglia, donato nel 1880 dalla Filarmonica di Fiesole alla Filarmonica di Signa, e’ il simbolo intorno al quale nasce la mostra ”A suon di paglia, tra la piana e la collina: Fiesole e Signa, chapeaux en paille, leghorns d’oro e d’argento”, che sara’ inaugurata sabato 8 giugno a Fiesole, nella Sala del Basolato del municipio.

Una sfilata di abiti storici, con cappelli ed accessori di moda, presentata dagli studenti del liceo artistico di Montemurlo (Prato) fara’ da cornice all’inaugurazione, accompagnata dal suono delle due bande. L’iniziativa e’ stata presentata in Consiglio regionale.

A fare gli onori di casa il consigliere Paolo Bambagioni. ”Ci sono eccellenze in Toscana, di cui noi stessi non ci rendiamo bene conto – ha affermato – Il comprensorio fiorentino ai primi del Settecento era gia’ il primo produttore di cappelli di paglia di qualita’ in tutto l’Occidente”. ”Il cappello di paglia di Firenze e’ il nostro made in Italy per eccellenza, esportato in tutto il mondo, che ritroviamo anche nei film – ha sottolineato la presidente del Museo della paglia e dell’intreccio Domenico Michelacci di Signa, Angelita Benelli Ganugi – Il museo vuole raccogliere la memoria storica dell’arte e dell’artigianato legato alla paglia, ma anche promuovere un’industria molto attiva sul nostro territorio”

”E’ la riscoperta di un’antica tradizione, molto importante per la citta’ – ha affermato l’assessore alla cultura del Comune di Fiesole Paolo Becattini – Abbiamo scelto la Sala del Basolato proprio per ricordarlo ai nostri cittadini ed ai cittadini del mondo, con un’iniziativa che si inserisce fra gli eventi dell’Estate fiesolana”. ”La cosa piu’ bella sara’ vedere sfilare i nostri ragazzi, con costumi realizzati da loro e con le nostre imprese che hanno preparato cappelli per l’occasione – ha sottolineato l’assessore alla Cultura del Comune di Signa Giampiero Fossi – E’ la cultura del saper fare, che ha fatto grande l’Italia e da cui dobbiamo ripartire per uscire dalla crisi”.

La mostra restera’ aperta fino al 28 giugno

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