Brescia, picchiato a scuola perché la mamma è di origini russe

La signora: “Viviamo qui da anni, non siamo responsabili di quello che sta accadendo (l’invasione dell’Ucraina, ndr). Anzi, il nostro popolo è vittima di tutto questo dolore nei confronti di un popolo fratello”

Un liceale di Brescia è stato aggredito e picchiato dai compagni di scuola perché la madre ha origini russe. Lo racconta il Giornale di Brescia, che dà voce alla signora: “Viviamo qui da anni, non siamo responsabili di quello che sta accadendo. Anzi, il nostro popolo è vittima di tutto questo dolore nei confronti di un popolo fratello”, spiega lei. Un episodio analogo, secondo il quotidiano, è accaduto in una scuola elementare.

Nei giorni scorsi nel mondo accademico hanno fatto scalpore i tentativi di censura o siluramento nei confronti di artisti russi che non hanno preso le distanze dal presidente Vladimir Putin e addirittura di corsi di lingua o letteratura russa, come avvenuto all’università Milano Bicocca che ha deciso – salvo ripensarci – di rinviare un ciclo di lezioni su Dostoevskij.

Discriminazione per chi è di origini russe

Il ministero degli Esteri russo dal canto suo ha minacciato “azioni legali contro atti di discriminazione nei confronti di cittadini russi all’estero, che vengono attentamente monitorati e verranno perseguiti nelle sedi opportune”. Mosca denuncia “aggressioni nei confronti di camionisti russi e bielorussi in Germania, Polonia e Italia” e “auto con targa russa danneggiate”.

La comunicazione sul sito dell’ambasciata recita le seguenti parole: “Cari Compatrioti, in riferimento all’aggravarsi della situazione internazionale e alla campagna di informazione antirussa lanciata sui media, il numero di casi di discriminazione nei confronti di cittadini russi all’estero è notevolmente aumentato. Per la risposta più tempestiva ed efficace a tali incidenti, l’Ambasciata Russa in Italia ha messo a disposizione una linea dedicata. Se ricevete minacce o insulti, siete vittime di molestie, aggressioni o violenze fisiche, segnalate immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine italiane  nonché a noi compilando il modulo ( https://bit.ly/3IYxcC8 ) o inviando un messaggio e a noi al numero +39 3314582279 (WhatsApp, Telegram), con i propri riferimenti”.

Altri casi di “teppismo“, recita Interfax, si registrano davanti alle sedi diplomatiche in Irlanda, Canada, Lituania, Polonia, Svezia ed Estonia. Mosca denuncia la campagna di discriminazione nei confronti di studenti, atleti, artisti “che sta diventando di massa”.

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