Bianchi: “I ragazzi stanno male, bisogna ascoltarli”

Il disagio deriva dal fatto che “hanno perso il senso del tempo e dello spazio. Tutto è a portata di telefono e di risposte immediate”

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, l’ha detto alla presentazione dei progetti di Altagamma “I talenti del fare”, dedicati alla promozione dei mestieri tecnico-professionali dell’industria culturale creativa. “Stanno male perché hanno perso il senso del tempo e dello spazio. Tutto è a portata del telefonino e di risposte immediate”.

È un discorso ad ampio respiro, quello del ministro, secondo cui “il malessere dei giovani ha radici più lunghe che sono dentro le famiglie, la scuola, la società. Questa pandemia è più lunga, dura da 10 anni, è la pandemia dell’individualismo e del populismo, bisogna ricomporre la comunità che unisce i diritti delle persone e i doveri della solidarietà”. 

Bianchi e gli effetti della pandemia

Bianchi sottolinea il ruolo dei “leader”, che devono “ridare il senso del tempo, della storia e dello spazio, ridare il senso di una radicazione che diventa identità e il senso di una capacità investimento che vuol dire la capacità di partire dalla solidità della propria presenza per diventare riferimento per gli altri che sono incerti”.

Poi c’è la pandemia, quella in senso stretto, che negli ultimi due anni ha ulteriormente aggravato una situazione già difficile. A fine gennaio, una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics condotta su oltre 80mila giovani ha dimostrato che un adolescente su quattro, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d’ansia. 

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