Bersani primo ma Renzi espugna le “regioni rosse” e ora punta ai delusi del centrodestra

Pier Luigi Bersani al 44,9% e Matteo Renzi al 35,5%. Sono queste le percentuali ottenute al primo turno delle primarie del centro-sinistra dai due candidati che si sfideranno al ballottaggio di domenica prossima, secondo i risultati ufficiosi diffusi dagli organizzatori. I voti validi sono stati oltre 3,1 milioni. Il leader di Sel, Nichi Vendola ha ottenuto il 15,6%, Laura Puppato il 2,6%, mentre Bruno Tabacci l’1,4%.

”I risultati sono molto positivi, e sono particolarmente contento del clima. Ora bisogna andare a convincere i delusi del centrodestra, che possono essere coinvolti da noi”. Lo dice Matteo Renzi, a Sky Tg24, dopo il voto. ”I dati sono tutti da leggere”, spiega lo sfidante di Pierluigi Bersani, ”siamo molto bene a Vicenza e perdiamo nettamente in Calabria. Ma quando fai i ballottaggi riparti da capo, e’ tutta una partita da vedere. Abbiamo, secondo noi il 35%, il 39% secondo stumpo, comunque stiamo in una forchetta tra il 35 e il 39 dopo essere stati isolati dalla dirigenza del partito”. Quanto alla sfida di domenica, Renzi spiega: “Ci siamo messaggiati ieri sera, non ho alcun dubbio, Vendola appoggera’ Bersani. Viviamo pero’ questa settimana con serenita'”.

“Ascolteremo con puntigliosa attenzione le parole di Bersani e Renzi e orienteremo il nostro sostegno di conseguenza”. Il terzo classificato non regala voti “Bersani se li deve conquistare i voti che sono venuti a me nel primo turno”, in ogni caso la soddisfazione per l’ingente affluenza alle urne dell’elettorato di centro-sinistra è tanta “Il dato della partecipazione dice che la sinistra ritrova il suo popolo –dice il governatore della Puglia- e ora non lo deve abbandonare”.

L’unica candidata delle primarie Laura Puppato, definisce “un miracolo” i quasi 120mila voti conquistati “Il lavoro si è ridotto a 4 settimane prima e ci sono stati comunque molti ostacoli”. Una dichiarazione rassegnata invece da parte di Tabacci che ha preferito definirsi “un donatore di sangue consapevole del suo gesto di generosità”.

Tirando le somme, su un punto concordano tutti gli esponenti del centrosinistra: l’elettorato è numeroso e critico, il centrosinistra in Italia ha un futuro.

 Ed oggi torna a farsi sentire anche l’ex premier Silvio Berlusconi che parla di una sua possibile ricandidatura. Ipotesi che fa tuonare il segretario del Pd Pierluigi Bersani.

“Si presenti pure, stavolta ce la vediamo. Questa volta non frega piu’ gli italiani”. Lo ha detto  Bersani parlando ai microfoni di Agora’, la trasmissione su Rai Tre. Bersani poi si e’ soffermato sulle primarie del centrosinistra: “L’ho voluto io il ballottaggio e se tutto quello che stiamo facendo ci fa crescere in questo modo, raddoppiando l’interesse su di noi, io ne faccio 7 di ballottaggi”.

“Questo Renzi non ha portato avanti le stesse idee del Pci-Pds-Ds che non hanno mai abbandonato l’ideologia comunista. Con Renzi anche l’Italia potrebbe avere un partito socialdemocratico come l’Inghliterra e la Germania”. Lo dice Silvio Berlusconi alla ‘Telefonata’ di Belpietro. “In Italia abbiamo questa negativita’, esiste un partito che si rifa’ ancora all’ideologia comunista. C’e’ la politica dell’invidia, del colpire le classi piu’ abbienti, le imprese, del ‘piu’ spese piu’ tasse’.

Questa politica va assolutamente cambiata”, osserva il Cavaliere. Chi vincera’? “Non guardo in casa degli altri: vincera’ chi avra’ piu’ voti. Credo che sia una prova di democrazia che ha dato il partito democratico”, spiega l’ex presidente del Consiglio.

Intanto il segretario del Pd Pierluigi Bersani terrà una conferenza stampa alle 15 a Piacenza all’indomani del primo turno delle primarie del Centro sinistra che lo hanno visto conquistare il primo posto. La conferenza stampa si terrà all’Hotel Roma.

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