Per almeno un’ora e mezza Benigni ha fatto invidiare un po’ a tutti la possibilità che gli studenti italiani di giurisprudenza hanno di studiare e approfondire il diritto costituzionale. Esaltando i valori e l’importanza della Costituzione l’ha elevata a materia più bella.

Facendo volteggiare i verbi, librandoli e magnificandone l’importanza, il senso e la loro precisa e specifica scelta, rendendo versi poetici i contenuti dell’atto normativo fondamentale, Benigni con la sua lectio magistralis, ha offerto pubblicamente a tutti una perifrasi dei primi dodici articoli.

Rivolgendosi più e più volte ai giovani, attorno a lui e da lui stesso abbracciati a fine esibizione, il Premio Oscar ha lodato la delicatezza, la semplicità, la rilevanza dell’ovvietà di alcuni passaggi costituzionali, immergendoli nel sentimento.

Il regista toscano ha ricordato l’originalità del testo, anticipatore della Carta Universale dei diritti dell’Uomo, riprodotta, se non copiata, da tutte le altre Costituzioni. Con il suo metro e sessantotto l’attore fiorentino ci ha fatto gustare l’altezza della Costituzione e la grandezza dei padri e madri costituenti, ammirandoli e rammentando che fu un ventinovenne Aldo Moro l’incaricato alla redazione del testo.

Con esempi da bambini ci ha fatto riscoprire i principi basilari che riguardano tutti noi, grazie ai quali la memoria storica diventa legge, la cultura, lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica vengono promosse, il patrimonio artistico e l’unicità della bellezza paesaggistica italiana tutelata, l’uso della guerra ripudiato e la pena di morte non accettata.

Benigni ci ha mostrato una Costituzione che apre al futuro, conformandosi alle norme del diritto internazionale riconosciuto, che si indirizza verso la fondazione di Stati Uniti d’Europa in cui la pace regna da 60 anni.

Nutrendoci di fiducia e speranza e rendendo favola ciò che è realtà scritta su carta, attraverso di lui il pubblico ha rivolto applausi alla Costituzione riconoscendole il valore che non sempre le è stato riconosciuto.

E non poteva mancare la nota comica mista a malinconina: “Quando un giorno entrerà in vigore, vivremo nello Stato migliore del mondo”