La Banca Centrale Europea ha diffuso il bollettino statistico di Febbraio sullo stato dell’occupazione nei paesi dell’Euro Zona. Negli anni della crisi, la percentuale di disoccupazione giovanile è praticamente raddoppiata, passando da circa il 20% nell 2007 fino a toccare oltre il 40% nel 2013.
Ma il problema non riguarda solo il nostro Paese: stando ai dati forniti dalla Bce, infatti, tutti i Paesi europei, ad oggi, registrano un tasso di disoccupazione giovanile (ragazzi tra i 15 e i 24) superiore rispetto a prima dell’inizio della crisi economica.
A condividere con noi la tragedia di un raddoppio del tasso di giovani senza lavoro sono anche Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro, Irlanda e Belgio. Complessivamente in Europa il tasso di disoccupazione giovanile era pari al 15% nel 2007 mentre oggi è al 27%. Dato in controtendenza solo per tre paesi: Germania, Austria e Malta.
Ancora il rapporto BCE spiega che a trovare lavoro con maggiore difficoltà sono i giovani che non hanno conseguito il titolo di studio secondario superiore, per i quali il tasso di disoccupazione è cresciuto, in proporzione, molto di più rispetto a quello relativo ai giovani con un diploma di scuola secondaria o una laurea.
A rimpolpare le fila dei disoccupati sono spesso i giovani che, prima della crisi, avevano un contratto a tempo determinato, mentre il numero di coloro con un contratto a tempo indeterminato è rimasto sostanzialmente lo stesso.
Dato negativo, infine, anche per quel che riguarda gli “sfiduciati” (disoccupati che non cercano lavoro perché convinti di non riuscire a trovarlo) che, se in Europa crescono, in media del 3% l’anno, in Italia aumentano del 6%.