Atenei del Sud, unità d’intenti

ok.jpgUnire insieme due realtà molto vicine, ma nello stesso tempo lontane. Il Sud Italia si affaccia sui paesi del Mediterraneo attraverso un ponte ideale fatto di cooperazione e solidarietà. A farsi promotori di una politica di cooperazione concreta e solidale con i Paesi in via di sviluppo sono gli atenei del Sud. Lo strumento utilizzato: un convegno nazionale sulla cooperazione delle Università.
L’ateneo di Palermo, capofila per i progetti di cooperazione e sviluppo delle università dell’Italia meridionale e insulare, e le altre università della Sicilia saranno le madrine di una manifestazione dal sapore mediterraneo. Ad ottobre partirà il convegno, definito in questi giorni nel corso del tavolo tecnico con vari soggetti della società civile e col direttore generale della direzione per la Cooperazione allo sviluppo del ministero degli Affari esteri, Elisabetta Belloni.
“Tutte le Università del Sud – afferma il rettore dell’Ateneo di Palermo, Roberto Lagalla – in quella sede, avanzeranno le loro proposte di lavoro con progetti concreti che avranno due linee di intervento: l’attrazione e l’accoglienza degli studenti extracomunitari negli Atenei meridionali e l’adozione di un Paese in via di sviluppo da parte di ciascuna Università”.
“Realizzeranno un monitoraggio delle attività di cooperazione portate avanti nell’Isola – aggiunge Salvo Andò, presidente del Comitato regionale di coordinamento delle Università siciliane – per ottimizzare le azioni e usare meglio le risorse di cui disponiamo. Noi vorremmo fare della Sicilia un hub della conoscenza”. Per il ministro plenipotenziario Belloni, “l’appuntamento di Palermo puo’ essere il punto di partenza per identificare in maniera incisiva le linee operative da portare avanti nell’ambito dei programmi di cooperazione”.

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