Tempi burrascosi alla facoltà di architettura della Federico II: volantini di proteste che circolano quasi ogni giorno, il terzo piano dell’edificio autogestito e lunedì 16 giugno è stata indetta un’assemblea universitaria organizzata contro il decreto 90 varato il 23 maggio dal governo Berlusconi riguardante le misure straordinarie acquisite per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. Gli studenti accusano il decreto di essere inapplicabile ed incompatibile con la Costituzione e le leggi europee, e soprattutto di violare i diritti dei cittadini quali la salute e il diritto a partecipare attivamente facendo sentire la propria voce; infatti è previsto l’intervento repressivo nei confronti dei cittadini che creano “difficoltà ed intralcio”. Inoltre (art. 3 del decreto) si limita arbitrariamente il potere d’intervento del magistrato nel procedere al sequestro preventivo di siti e discariche, qualora si riscontri un grave inquinamento provocato dalle ecomafie.
“Di fronte a tutto questo- recita il volantino di presentazione dell’assemblea, distribuito fuori la facoltà – l’Università tace, per ignavia e compromissione con il potere politico locale. Tace la facoltà di Architettura, la maggior parte dei nostri docenti ma anche il corpo studentesco che avrebbe invece raziocinio e forza per ribellarsi e far sentire la propria voce. A cosa serve studiare se consentiamo alle istituzioni politiche di calpestare impunemente i valori e permettiamo che le norme fondamentali della nostra democrazia siano trattate come carta straccia? Non possiamo rimanere inerti mentre un governo parafascista, con la complicità di una falsa opposizione, si prepara a scatenare una brutale repressione militare contro i cittadini colpevoli solo di opporsi alla devastazione dei propri territori e dei diritti democratici”.
Parole forti dunque, accompagnate da una massiccia presenza di studenti presenti in un’aula di via Fornovecchio 36; un collettivo studentesco che, ascoltato anche da alcuni professori della stessa facoltà, ha unito le proprie idee per fornire un aiuto concreto. “Interessante sottolineare la proposta di organizzare presso il nostro Ateneo la raccolta differenziata- afferma un esponente del collettivo politico di Architettura – anche se l’Asia ha già fatto capire esplicitamente che è difficile raccogliere immondizia differenziata nelle università”.
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