Anche i cervelli, a volte, ritornano

Se Matteo Iannacone, medico specializzato in Medicina Interna, tornerà nel Belpaese per investigare la dinamica delle risposte immunitarie antivirali, il merito è anche dell’Armenise-Harvard Foundation che, con un finanziamento di 2 milioni di euro, si è accaparrata uno dei più brillanti ricercatori al mondo in questo ambito. Nella cifra è “compreso” anche l’olandese Eelco van Anken.

Non è il cane che morde il padrone a far notizia, si diceva una volta, bensì il contrario. Così come non è una novità se un “cervello” italiano lascia il paese per studiare all’estero: ne abbiamo visti partire così tanti in questi anni che ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. La notizia, semmai, è se un ricercatore trova coraggio (e soldi) per far marcia indietro e condurre le sue attività in Italia.
Se Matteo Iannacone, medico specializzato in Medicina Interna, tornerà nel Belpaese per investigare la dinamica delle risposte immunitarie antivirali, il merito è anche dell’Armenise-Harvard Foundation che, con un finanziamento di 2 milioni di euro, si è accaparrata uno dei più brillanti ricercatori al mondo in questo ambito. Nella cifra è “compreso” anche l’olandese Eelco van Anken.
Entrambi lavoreranno al San Raffaele di Milano. In particolare Iannacone cercherà di scoprire i meccanismi alla base delle epatiti B e C, virus che infettano secondo le stime oltre 600 milioni di persone in tutto il pianeta, di cui 2 milioni in modo letale ogni anno. Missione possibile per uno che a soli 33 anni ha già un curriculum da fare invidia, leggere per credere.
Laureato in medicina all’Università Vita Salute San Raffaele, dottorato all’Università degli Studi di Milano, Post-doctoral fellow presso il laboratorio del professor Chisari al “The Scripps Research Institute di La Jolla” in California, nonché Senior Research Associate nel laboratorio del Prof. Ulrich von Andrian alla Harvard Medical School di Boston. Aggiungiamoci anche che è membro della Società Italiana di Immunologia e di varie società internazionali e che negli ultimi due anni si è portato a casa Young Investigator Award, European Macrophage and Dendritic Cells Society e Armenise-Harvard Career Development Award.
Che altro? Iannacone presto coronerà il suo sogno: aprire un laboratorio tutto suo. In Italia, finalmente. Particolare non di poco conto per uno (tra i tanti) che per fare carriera (come si deve) ha lasciato il paese d’origine.
Domani in apertura l’intervista a Matteo Iannacone.
Edoardo Massimi

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