Alameda, ong argentina vicina a Papa Francesco, sostiene che Inditex, azienda spagnola che esporta i suoi capi con il marchio Zara, abbia ridotto alcuni lavoratori di Buenos Aires in stato di schiavitù.
La denuncia è stata presentata presso la procura speciale per la lotta contro il traffico umano e l’estorsione (Ufase).
Secondo quanto dichiarato dalla portavoce dell’ong sudamericana alla stampa locale, Alameda avrebbe visitato tre laboratori, all’interno dei quali vi sarebbero stati “operai che lavoravano anche 15 ore al giorno in condizioni disumane”.
Molti di questi erano “immigrati boliviani” senza permesso di soggiorno.
In un altro laboratorio l’associazione avrebbe scoperto sette operai in regola ma sottoposti ad orari massacranti.
Non è la prima volta che la grande multinazionale spagnola di Amancio Ortega, uno degli uomini più ricchi al mondo, affronta una tale accusa.
Nel 2011, la sua azienda aveva dovuto sborsare 1,4 milioni di euro per lo stesso motivo.
Zara, attraverso un portavoce, però, smentisce categoricamente: “queste accuse ci colgono di sorpresa e sulla base delle poche informazioni a nostra disposizione, possiamo intanto garantire che uno dei laboratori in questione non ha nulla a che fare con i nostri fornitori certificati in Argentina”.
E hanno reso noto:“Il nostro gruppo è stato contattato da Alameda ma non siamo stati né contattati né da loro né dalle autorità argentine”.
“Abbiamo una politica di tolleranza zero per questo tipo di situazione: nell’ultimo biennio abbiamo realizzato 300 controlli sui 60 fornitori che abbiamo in Argentina e sono risultati adeguati agli standard di lavoro che abbiamo fissato”.
AZ