Il crollo del controsoffitto nel Liceo “Darwin” di Rivoli, che sabato scorso è costato la vita al diciassettenne Vito Scafidi, rappresenta soltanto la punta dell’icerberg di un’emergenza ormai conclamata: l’edilizia scolastica. In questi giorni di concitazione, dolore e rabbia è guerra di cifre ma un dato emerge con nettezza, incontrovertibile: le scuole italiane non sono sicure. I luoghi deputati all’educazione e costruiti apposta per dare una formazione ai giovani versano in condizioni pietose. Domani, 25 novembre, si terrà – ironia della sorte – la sesta Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole promossa dall’Associazione Cittadinanzattiva.
“Il ministro si dimetta”. Intanto un’altra Associazione di consumatori, l’Aduc, ha invocato le dimissioni del ministro Mariastella Gelmini “altrimenti nulla è credibile”, recita il titolo della nota stampa diramata alle agenzie. Una richiesta argomentata: ” Stiamo parlando di un responsabile politico-esecutivo che, a fronte di studi che da anni lanciano l’allarme sui pericoli di strutture non a norma quasi ovunque in Italia, invece di occuparsi della questione ha preferito indirizzare le proprie riforme sulla reintroduzione dell’obbligo dei grembiulini e sulla imprescindibilità del voto in condotta. Questioni decisamente amene e che avrebbero meritato, al di la’ della condivisione o meno, ben altra priorità… che il dramma di Torino ha portato pesantemente alla ribalta e di cui il nostro ministro comincia a parlarne solo ora”.
Una priorità per il governo. Dal canto suo il ministro Gelmini sottolinea che l’edilizia scolastica ha sempre rappresentato una priorità in agenda: “Dal momento in cui mi sono insediata ed alla mia audizione alle Camere, ho messo in evidenza il problema dell’edilizia scolastica. Avevo visto e studiato un’indagine di Legambiente che metteva in evidenza i numeri estremamente elevati legati ad edifici che hanno ormai più di trent’anni di vita. E a volte anche di più. Necessitano di manutenzione e, da subito, abbiamo deciso con il presidente Berlusconi di rivedere i meccanismi di spesa dell’Istruzione”.
Quei tagli in Finanziaria. “La tragedia di Rivoli dimostra che non si possono tagliare le risorse destinate alla sicurezza degli edifici scolastici come invece ha fatto questo governo: 23 milioni di euro in meno in Finanziaria sui 100 disponibili nel fondo statale destinato al patto per l’edilizia scolastica“. È quanto sostengono le parlamentari Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico del Pd che nelle scorse settimane avevano già lanciato l’allarme per le possibili conseguenze dei tagli contenuti sia in Finanziaria sia nei provvedimenti previsti dal decreto Gelmini.
Codacons: “Scuole insicure”. “Ben 31.500 scuole, il 75% del totale, non è sicuro è necessita di interventi urgenti. Interventi che, se non attuati, porteranno il Codacons a chiedere la chiusura o il sequestro e conseguente affidamento ai sindaci delle strutture particolarmente a rischio”. Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
Manuel Massimo
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