A 31 anni lascia l’università e torna a scuola

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Era una ricercatrice, laureata in chimica e con una borsa di studio per il dottorato, ma ora è tornata sui banchi di scuola.

Protagonista di questa strana parabola è Marina Franco che a 31 anni, dopo una vita passata in università tra studio e ricerca, ha deciso di mollare tutto ed iscriversi in una scuola professionale: l’unica speranza di trovare un lavoro, dopo che l’università è rimasta senza fondi per rinnovarle in contratto di dottorato.

Al mattino insegna chimica in una scuola superiore (ovviamente come supplente precaria) e nel pomeriggio passa dall’altro lato della cattedra, dove svolgerà duemila ore di lezione in due anni, tra provette e stage. Ma Marina è anche una mamma: ha una bambina di 15 mesi e un altro figlio in arrivo.

“Non credo che non si trovi lavoro, chi rimane fermo non ottiene molto, non è che il lavoro scenda dal cielo”, racconta a La Stampa.

Negli ultimi anni gli Itis, gli istituti tecnici specializzati nati nel 2008 ed entrati a regime due anni fa, hanno visto aumentare le proprie iscrizioni: i giovani sono delusi, la crisi morde e cinque anni di formazione universitaria sembrano inutili visto che sempre più aziende chiedono personale specializzato e con esperienza e poche sono disposte ad assumere un brillante laureato “teoretico”.

Chiara Cecchini

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