Sono 42 gli Istituti tecnici superiori che riceveranno risorse premiali sulla base del merito. Quest’anno, per la prima volta, una quota dei contributi statali destinati agli ITS, pari al 10%, è stata assegnata sulla base di criteri oggettivi di premialità, che mettono al centro i risultati realizzati dalle Fondazioni: il numero di diplomati, il loro esito nel mondo del lavoro, la qualità della didattica e degli stage effettuati.
I contributi serviranno per rafforzare i percorsi attivati. Il 30 giugno il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha indicato, con una nota della Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del sistema nazionale di istruzione, gli ITS destinatari di queste risorse aggiuntive. Punto di riferimento per l’attribuzione della quota di premialità è stata la graduatoria definita attraverso il sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi condiviso con le Regioni.
È la prima concreta attuazione dell’Accordo siglato in sede di Conferenza Unificata il 5 agosto 2014: su 12.904.978 euro, che corrispondono all’ammontare complessivo del finanziamento statale agli ITS per il 2015, il 10%, pari a 1.290.497 euro, è ripartito tra i 42 ITS che nel sistema di monitoraggio e di valutazione hanno ottenuto per i percorsi attivati un punteggio pari o superiore a 70. Spicca su tutti l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, che si conferma un centro di eccellenza: occupa i vertici della graduatoria per quasi tutti i percorsi realizzati. Molto buoni anche i risultati ottenuti dall’Istituto Tecnico Superiore “Cuccovillo” Meccanico Meccatronico di Bari e dall’Istituto Tecnico Superiore delle nuove tecnologie del made in Italy Comparto Meccatronico di Vicenza.
Soddisfatto Il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi: “E’ rivoluzionario che parte dei fondi siano dati su base premiale – commenta – La valorizzazione del merito è un obiettivo prioritario per innalzare la qualità del sistema di istruzione. Premiare gli ITS che hanno ottenuto migliori risultati è un incentivo per migliorare i servizi, primo fra tutti il raccordo tra formazione e lavoro, misurato sul numero degli allievi occupati. Nella “Buona Scuola” il governo, già dal 2016, intende portare dal 10 al 30% la percentuale di risorse assegnate su base premiale alle singole fondazioni, tenendo conto del numero dei diplomati e del tasso di occupabilità a 12 mesi raggiunti in relazione ai percorsi attivati”.
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