Bari, concorsi truccati all’Adisu Puglia per far assumere amici e parenti. Nei guai anche l’Università telematica Pegaso

Bufera sull’Agenzia regionale per il diritto allo studio. La Procura di Bari ha perquisito gli uffici dell’ente in cerca di documentazione su procedure selettive che sarebbe state alterate per far assumere persone vicine a un movimento politico. Persone che spesso erano privi dei titoli idonei che però veniva costruiti “ad arte” nell’ateneo online campano.

Gare e concorsi truccati per far vincere persone vicine a un movimento politico: è una vera e propria bufera quella che si è abbattuta ieri sull’Adisu Puglia, l’agenzia regionale per il diritto allo studio. Nel mirino della Procura di Bari che ha avviato un’inchiesta sono finiti un concorso per assumere due dirigenti amministrativi, uno riservato a tre istruttori amministrativi, la mobilità volontaria per quattro istruttori direttivi e uno per un istruttore contabile, tutti truccati per far vincere esponenti del movimento politico “Sud al centro”.  

Ieri i carabinieri si sono presentati negli uffici dell’Adisu in via Giustino Fortunato a Bari, in quelli dell’università telematica Pegaso e nell’abitazioni di Gavino Nuzzo, direttore generale dell’agenzia pugliese, fino al 2017 dell’università campana e tuttora docente di quest’ ultima. Nuzzo è indagato per abuso d’ufficio, truffa e falso ideologico insieme con il direttore scientifico della Pegaso, Francesco Fimmanò, al quale l’Adisu ha affidato incarichi legali.

Secondo quanto riporta l’edizione locale di Repubblica Bari uno degli episodi contestati riguarda la procedura per individuare i componenti della commissione giudicatrice del concorso per due dirigenti amministrativi. “A effettuarlo fu Gavino Nuzzo mettendo le mani nell’urna costituita da un cartone aperto e guardandovi dentro, come dimostrano le foto allegate agli esposti inviati – scrive Repubblica che pubblica anche la foto dell’episodio e che potete trovare qui sopra – Dell’estrazione esiste anche un video che la Procura sta valutando, ma quel che già si sa è che i nominativi indicati quali componenti della commissione erano quelli di Antonella Ferraro, Giuseppe Tarantino e Rita Ricciardi. La prima era docente della Pegaso (autrice del libro insieme con Maurodinoia), la terza direttrice amministrativa della stessa università telematica”.

Una delle ipotesi su cui lavorano gli inquirenti è che i titoli abilitativi necessari ad alcuni candidati per partecipare e vincere i concorsi fossero fasulli e costruiti ad arte proprio all’università Pegaso. Le irregolarità nei concorsi erano state segnalate alla presidenza dal dipartimento Funzione pubblica fin dall’aprile 2020.

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