Ammontano a 2,5 miliardi le risorse che verranno stanziate a vario titolo dallo Stato per la messa in sicurezza degli istituti scolastici. Il documento del Partito Democratico è stato presentato oggi durante la giornata di Ascolto del mondo della scuola
Un lunedì dedicato al mondo della scuola, ma anche un primo appuntamento per raccogliere idee e proposte da chi questa realtà la vive ogni giorno. Ma la giornata di Ascolto del mondo della scuola, che si sta tenendo oggi a Roma, è anche l’occasione per presentare il documento del Partito democratico sull’edilizia scolastica che sarà discusso mercoledì nel consiglio dei ministri e che verrà presentato il prossimo 28 marzo a Rivoli. Alla base del testo c’è uno studio realizzato incrociando i dati di Legambiente, Cittadinanzattiva e dell’Ance che con numeri alla mano hanno messo in evidenza lo stato dell’arte dei nostri edifici scolastici.
Tra le prime priorità, si legge nel documento, c’è sicuramente la volontà di aprire circa 5mila cantieri, per dar vita ad una grande stagione di ammodernamento, ristrutturazione, messa in sicurezza delle scuole. I fondi, dichiarano dal Pd, ci sono: 1,2 miliardi non utilizzati e stanziati a vario titolo dallo Stato, 150 milioni più 300 del Decreto del “Fare”, 850 milioni dal 2015 per mutui che accenderanno le Regioni. Al momento però non esiste una corretta stima delle risorse che servirebbero per rinnovare: dove le scuole possono essere ristrutturare si procederà con interventi di straordinaria manutenzione; dove il patrimonio scolastico è irrimediabilmente compromesso, si possono prevedere permute con il privato.
Fondamentale, affinché la macchina si metta in moto e funzioni senza intoppi, è la costituzione di una cabina di regia unica presso la Presidenza del Consiglio, a cui prenderanno parte i ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture, la Protezione civile, le associazioni nazionali e gli enti locali. Tra le falle del sistema messe in evidenza nel testo emerge, tra tutte, la mancanza di un coordinamento funzionale che metta a regime i diversi programmi di investimento per la riqualificazione degli edifici scolastici.
I democratici ricordano inoltre che su 43 mila edifici scolastici italiani, il 15% non è stato costruito come scuola. 24 mila si trovano in aree a rischio sismico e 6.250 in aree a forte rischio idrogeologico. Il 62% è stato costruito prima del 1974, il 4,8% tra il 2001 e il 2002. Solo lo 0,6% risulta edificato con criteri di bioedilizia. Altro tasto dolente sono gli interventi di manutenzione urgente: circa il 37,6% delle scuole necessita di questi, mentre il 40% è privo del certificato di agibilità e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi.