10 anni di precarietà e oltre 3 milioni di sprechi: in via Arenula protesta della penitenziaria

Da questa mattina protestano in via Arenula, ai piedi del ministero della Giustizia i 300 aspiranti ispettori di polizia penitenziaria che da 10 anni, dopo un iter pieno di ostacoli burocratici, attendono di essere assunti e stabilizzati.

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300 persone circa per altrettante famiglie, senza un’occupazione fissa nonostante gli oltre 3 milioni di euro spesi in questi anni dal Governo per bandire prove preselettive e concorsuali. Nonostante soprattutto, la gravissima carenza d’organico che contraddistingue il corpo.

In Italia, nonostante viga un ordinamento giuridico tra i più avveniristici d’Europa, nelle carceri si  incontrano realtà ai limiti della sopportabilità umana. Se il rapporto dovrebbe essere quello di un agente per ogni 30 detenuti, nei fatti il rapporto vede quintuplicare la cifra del secondo termine dell’equazione con un poliziotto ogni 150 carcerati, reclusi in condizioni poco dignitose dal punto di vista umano.

Ne consegue che il percorso di riabilitazione si trasforma in un vero e proprio inferno per il detenuto e in molti di recente, non riuscendo a sopportare la pesantezza della pena, sono giunti a suicidarsi.

La situazione fuori controllo potrebbe migliorare se già il Governo aumentasse il numero di agenti in servizio presso le carceri.

Monica D’Ambrosio

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