Violenza sulle donne: firmata la convenzione a Istanbul

“Mi impegno a lavorare per la ratifica in tempi brevi della convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”. E’ quanto ha dichiarato il ministro Fornero a Strasburgo. “L’inizio dell’iter per la ratifica è un passo molto importante – ha sottolineato il vice segretario generale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini Dragoni – considerato anche che l’Italia ha partecipato molto attivamente ai lavori di elaborazione della convenzione”.

“Mi impegno a lavorare per la ratifica in tempi brevi della convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica“. E’ quanto ha dichiarato il ministro Fornero a Strasburgo per firmare per conto dell’Italia la convenzione. “L’inizio dell’iter per la ratifica è un passo molto importante – ha sottolineato il vice segretario generale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini Dragoni – considerato anche che l’Italia ha partecipato molto attivamente ai lavori di elaborazione della convenzione”.

Il testo, firmato da altri 22 Paesi, è stato ratificato solo dalla Turchia. “Nei prossimi sei mesi intendo dedicare un maggiore impegno a pari opportunità, non discriminazione e affermazione dei diritti, oltre che alla questione della riforma del mercato del lavoro, una riforma tanto complessa” ha continuato Fornero. “Spero di poter conciliare un’agenda difficile con l’importante appuntamento della conferenza dei ministri per la coesione sociale che si tiene a Istanbul il prossimo 11 e 12 ottobre” ha aggiunto.

“Sempre più spesso i responsabili di reati di violenza contro le donne fuggono all’estero e le diverse normative impediscono di rintracciarli. Frequentemente, poi, le vittime di violenza e stalking decidono di lasciare il Paese in cui vivono per rifugiarsi in un altro: finora la normativa ha reso questo percorso difficile. L’armonizzazione delle norme europee, quindi, è un passo decisivo in avanti per rendere più efficace il sistema – ha spiegato l’ex ministro Carfagna.

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