Ci vogliono due aree diverse del cervello per distinguere tra loro le cose vere da quelle false. La scoperta è il frutto delle ricerche di Nicola Canessa e Stefano Cappa, neurologi dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, pubblicate sulla rivista Cortex.
Gli scienziati hanno sottoposto un gruppo di volontari alla risonanza magnetica funzionale, per capire quale parte del cervello è coinvolta nella comprensione delle affermazioni e degli eventi veri, e quale invece ha il compito di distinguere le cose false.
Per fare questo, alle persone coinvolte è stato chiesto di leggere delle affermazioni considerate universalmente vere (ad esempio «gli aerei atterrano») e viceversa delle affermazioni false, controllando in contemporanea l’attività del loro cervello.
Si è allora visto che, quando la frase letta è vera, nel cervello si attivano aree del lobo parietale (vicine alla parte più in alto e laterale del cranio) legate alla memoria; se invece la frase letta è falsa, ad accendersi è il lobo frontale destro (porzione che si trova sopra l’occhio dello stesso lato), deputato al ragionamento. Quest’ultimo fatto, in particolare, secondo gli esperti è dovuto alla necessità di valutare e scoprire la contraddizione contenuta nella frase falsa.
Manuel Massimo