Uno studente su quattro si sente vittima di bullismo

Secondo un monitoraggio del ministero dell’Istruzione e del Merito il 27% dei ragazzi delle superiori dichiara di aver subito abusi. Il Garante a Corriereuniv: “Agire sul piano educativo”

Oltre uno studente su quattro dichiara di essere stato o essere vittima di bullismo, mentre l’8% dichiara di aver subito cyberbullismo. Sono i risultati del monitoraggio del ministero dell’Istruzione e del Merito per l’ano scolastico 2022/2023 su un campione di 185mila studenti delle scuole superiori.

Secondo gli espeti a preoccupare è la crescita della curva degli atti ripetuti, ovvero quelle azioni che ripetute più a lungo durante un arco temporale possono avere maggiori ripercussioni sulla sanità psichica della vittima. Servono ulteriori strumento per combattere fenomeni sempre più dilaganti: la maggioranza sta discutendo in Senato una proposta di legge per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, già approvata in prima lettura alla Camera. Le nuove disposizioni integreranno la legge 71 del 2017, dedicata in modo specifico al bullismo online.

Bullismo, come contrastarlo?

I fenomeni come il bullismo si basano principalmente sul silenzio della vittima dovuto alla vergogna, paura e imbarazzo che spingono chi subisce la violenza a chiudersi in se stesso. Nonostante le campagne di sensibilizzazione negli ultimi anni non si è riusciti a scardinare questo fenomeno. I sondaggi effettuati negli ultimi anni non riguardano solo le vittime ma anche gli aggressori. Soprattutto per quanto riguarda il cyberbullismo: la percentuale di ragazzi che ammette di aver presto parte ad un atto con un compagno è del 7%. Per il bullismo saliamo al 17,5%. Nella maggior parte dei casi viene dichiarato che sono atti occasionali.

Ma la componente sistematica, seppur minoritaria, sta crescendo, sia per quanto riguarda le vittime, sia per gli aggressori. Guardando solo alle vittime, per il bullismo è quasi raddoppiata, passando dal 2,9% del 2020/2021 al 5,4% del 2022/2023. Mentre per il cyberbullismo è cresciuta di un terzo (dall’1% all’1,5%).

Che i fenomeni di bullismo e cyberbullismo abbiano un’ampia parte di sommerso lo conferma il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti: “Per superare la vergogna delle vittime occorre sensibilizzare gli adulti di riferimento a cogliere i segnali del malessere – dichiara a Corriereuniv -. Noi per esempio abbiamo promosso la realizzazione di un vademecum per gli allenatori e i dirigenti sportivi insieme al Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio. Ma bisogna agire soprattutto sul piano educativo: spesso i ragazzi, anche se sono nativi digitali, non sono consapevoli dei rischi che corrono in rete e del male che possono fare o subire”.

Le novità del decreto Caivano

Dopo i brutali fatti di Caivano il governo ha emanato un decreto che estende anche ai minori i reati come ad esempio le percosse, lesioni e danneggiamento ai danni di un altro minore. Molto si sta puntando, per, sulla legge 866 del Senato, che giovedì 8 febbraio sarà in discussione in aula, nata dalla sintesi di tre testi presentanti da Avs, FI e FdI. Il testo propone di modificare la legge 71 per estendarla al bullismo, scommettendo sulla prevenzione nelle scuole, creando nelle scuole servizi di sostegno psicologico agli studenti e di coordinamento pedagogico. Si regolano poi le misure rieducative per chi commette azioni di blullismo, che possono essere disposte dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori. A fronte di comportamenti aggressivi contro persone, cose o animali, si può attivare un percorso di mediazione o chiedere ai tribunali di disporre lo svolgimento di un progetto di finalità rieducativa.

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