Università di Torino, studenti e docenti chiedono al rettore risposte sull’ingresso della polizia in Ateneo

Assemblea dopo la contestazione antifascista durante una conferenza firmata dal Fuan sulla questione armena


“Università militarizzata. Il rettore deve darci risposte sul perché la polizia è entrata in ateneo. Chi ha dato il permesso?”. Lo hanno chiesto gli studenti dall’assemblea lanciata da alcuni collettivi studenteschi nel Campus Einaudi di Torino dopo i fatti dello scorso venerdì, quando nel campus ci sono stati scontri con manganellate e spintoni tra polizia e studenti, in occasione della contestazione antifascista durante una conferenza firmata dal Fuan sulla questione armena. Ospite della conferenza era l’assessore regionale Maurizio Marrone di FdI, presenti una ventina di studenti di estrema destra. Sugli scontri Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, ha interpellato il ministro Piantedosi chiedendo un’informativa alla Camera.

Studenti: “La polizia ci ha impedito di entrare in aula a dire la nostra”

Gli studenti in assemblea hanno contestato agli organi dell’università di non aver potuto partecipare alla conferenza. “Volevamo entrare in aula a dire la nostra durante l’evento, la polizia ce lo ha impedito negando il diritto di dissenso e allo studio”. Ieri in assemblea erano circa in duecento e hanno raccontato degli scontri. Diversi docenti dell’Università si sono uniti alla richiesta di una posizione del rettore. Il rettore non era presente, a differenza di Egidio Dansero, direttore della scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-Sociali: “quel che è successo è un fatto molto grave, gravissimo. Abbiamo convocato un consiglio della scuola per parlarne”. Gli studenti gli hanno contestato di non essere intervenuto “non potevo dire alla polizia di andare via. Temevo arrivasse ma non lo sapevo. Quando è arrivata mi sono messo in mezzo con la principale preoccupazione della tutela degli student”». Una spiegazione che non ha convinto l’assemblea “la parola torni agli studenti” gli hanno detto in un coro di “vergogna”.

Dubbi sulla registrazione del Fuan tra le associazioni riconosciute

Al centro dell’assemblea anche la presenza del Fuan nell’albo delle associazioni universitarie. Sul caso è intervenuto Bruno Maida, presidente della commissione albo dell’ateneo. “Finora era sempre stato accettato, la nuova commissione che presiedo ha deciso a maggioranza che il Fuan non aveva i criteri per farne parte, nel rispetto dell’etica e dei regolamenti d’ateneo”. Dopo che è stata respinta l’iscrizione, iL Fuan ha presentato un ricorso “legittimo davanti a una commissione formata dal rettore, da una docente e uno studente. Il rettore, ricordando Don Abbondio, ha preferito non esserci e ha delegato la vicerettrice. Non c’è trasparenza, perché c’è stata la riammissione? È giusto che si abbiano strumenti per capire”.

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